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Il Teatro Patologico a Sanremo: un successo che va oltre l’esibizione
La partecipazione del Teatro Patologico alla terza serata del Festival di Sanremo ha rappresentato un momento di grande impatto emotivo e sociale. L’esibizione, che ha visto protagonisti attori con disabilità psichiatriche, ha portato sul palco dell’Ariston un messaggio potente di inclusione e resilienza. Fondato e diretto da Dario D’Ambrosi, il Teatro Patologico Onlus da oltre 40 anni si dedica alla cura e all’integrazione di persone con disturbi mentali attraverso l’arte teatrale. La sua storia personale, segnata da un’esperienza di internamento in manicomio, lo ha spinto a creare uno spazio dove la malattia mentale non è un limite, ma una risorsa espressiva.
Dario D’Ambrosi: “Siamo grati a Carlo Conti per il suo sostegno”
In un’intervista rilasciata dopo l’esibizione, Dario D’Ambrosi ha espresso profonda gratitudine verso Carlo Conti, conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo. “Visto che nessuno ci aiuta, istituzioni, governo, chi dovrebbe davvero sostenerci, ben venga gente come Carlo Conti, che dà spazio e offre una vetrina così importante come il Festival di Sanremo a una Compagnia che, nonostante abbia girato il mondo con i suoi spettacoli ed il suo messaggio di inclusione, fa davvero fatica ad andare avanti senza i necessari sostegni economici ed istituzionali”, ha dichiarato D’Ambrosi. Le parole di D’Ambrosi sottolineano la difficoltà che il Teatro Patologico incontra nel reperire finanziamenti e supporto istituzionale, nonostante il valore sociale e culturale del suo lavoro.
Un’accoglienza calorosa e un intervento raddoppiato
D’Ambrosi ha inoltre evidenziato la generosità di Carlo Conti, che ha seguito da vicino il lavoro del Teatro Patologico per mesi. “Ce ne fossero altri 1000 di Carlo Conti, che per mesi ha seguito il lavoro del Teatro Patologico”, ha affermato. Un ulteriore segno di apprezzamento è stato l’allungamento dell’intervento della compagnia durante la serata: “La nostra presenza in scaletta era di 5 minuti ed invece il nostro intervento è durato 10 minuti, praticamente il doppio”. D’Ambrosi ha descritto Conti come “particolarmente accogliente e sensibile anche durante le prove, carinissimo e sempre sorridente con i nostri ragazzi disabili, trasmettendo tutto il suo affetto e il suo calore”.</p
Il Teatro Patologico: una realtà unica nel panorama culturale italiano
Il Teatro Patologico rappresenta una realtà unica nel panorama culturale italiano. Attraverso laboratori teatrali, corsi di formazione e spettacoli, la compagnia offre a persone con disabilità psichiatriche un’opportunità di esprimersi, di sviluppare le proprie capacità e di integrarsi nella società. Il lavoro del Teatro Patologico non si limita all’ambito artistico, ma ha una forte valenza terapeutica e sociale, contribuendo a combattere lo stigma legato alla malattia mentale e a promuovere una cultura dell’inclusione.
Un appello per un sostegno concreto
La testimonianza di Dario D’Ambrosi e il successo del Teatro Patologico a Sanremo sollevano una questione fondamentale: la necessità di un maggiore sostegno economico e istituzionale per le realtà che operano nel campo della disabilità e dell’inclusione sociale. L’arte e la cultura possono rappresentare strumenti potenti per superare le barriere e promuovere una società più giusta e inclusiva, ma è necessario che queste iniziative siano adeguatamente supportate e valorizzate.