
Un grido d’allarme dal cuore del sistema penitenziario
La Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale ha indetto una mobilitazione nazionale per il 3 marzo, un gesto di forte denuncia contro il “silenzio assordante da parte della politica e della società civile sul carcere”. In un documento accorato, i Garanti esprimono la loro preoccupazione per la situazione critica in cui versano le carceri italiane, sottolineando la necessità di interventi urgenti e concreti.
L’eco inascoltata del Presidente Mattarella
I Garanti ricordano come, a distanza di due mesi dal discorso di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il suo appello al rispetto della dignità di ogni persona, anche di chi si trova in carcere, sia rimasto in gran parte inascoltato. “Sono passati due mesi dal discorso di fine anno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha richiamato tutti al rispetto della dignità di ogni persona e dei suoi diritti anche per chi si trova in carcere” ricordano nel documento.
Le richieste urgenti dei Garanti: soluzioni giuridiche e sensibilità sociale
I Garanti chiedono a gran voce “soluzioni giuridiche immediate sia alla politica che all’Amministrazione penitenziaria attraverso provvedimenti che riducano il sovraffollamento e migliorino le condizioni di vita dentro le carceri”. Parallelamente, rivolgono un appello alla società civile, invitandola a superare una “visione carcero centrica” e ad abbracciare una maggiore sensibilità verso le problematiche del sistema penitenziario.
Misure deflattive, alternative alla detenzione e diritto all’affettività: le priorità indicate
Nel dettaglio, i Garanti sollecitano l’approvazione urgente di misure deflattive del sovraffollamento per chi deve scontare meno di un anno di carcere, un accesso più ampio alle misure alternative alla detenzione per i circa 19.000 detenuti che si trovano nelle condizioni di potervi accedere, l’attuazione della circolare sul riordino del circuito della media sicurezza e la garanzia del diritto all’affettività in carcere.
L’accesso alle misure alternative ai detenuti, in particolare per quei 19.000 mila che stanno scontando una pena o residuo di pena inferiore ai tre anni e si trovano in una posizione di poter accedere; l’attuazione della circolare sul riordino del circuito della media sicurezza per quanto riguarda la chiusura delle sezioni ordinarie con progetti di inclusione socio-lavorativa, attività culturali, ricreative, relazionali; garantire l’affettività in carcere.
L’attuazione della sentenza della Corte Costituzionale sul diritto all’affettività: un nodo cruciale
Un punto centrale della mobilitazione riguarda l’attuazione della sentenza della Corte Costituzionale in tema di tutela del diritto all’affettività delle persone detenute e del diritto a colloqui riservati e intimi (senza controllo visivo). I Garanti si interrogano su come la politica, i direttori delle carceri e i magistrati di sorveglianza intendano agire per garantire questo diritto fondamentale.
In particolare i Garanti sollecitano l’approvazione urgente di misure deflattive del sovraffollamento per chi deve scontare meno di un anno di carcere; l’accesso alle misure alternative ai detenuti, in particolare per quei 19.000 mila che stanno scontando una pena o residuo di pena inferiore ai tre anni e si trovano in una posizione di poter accedere; l’attuazione della circolare sul riordino del circuito della media sicurezza per quanto riguarda la chiusura delle sezioni ordinarie con progetti di inclusione socio-lavorativa, attività culturali, ricreative, relazionali; garantire l’affettività in carcere.
Più telefonate, videochiamate e permessi premio: proposte concrete per tutelare l’intimità
Per tutelare l’intimità degli affetti dei detenuti, i Garanti propongono di aumentare le telefonate e le videochiamate, soprattutto in casi specifici, e sollecitano la Magistratura di Sorveglianza ad aumentare i giorni di permesso premio per i ristretti.
Un appello alla responsabilità collettiva
La mobilitazione dei Garanti territoriali rappresenta un’occasione cruciale per riportare l’attenzione sul tema del carcere e delle condizioni di vita dei detenuti. È necessario che politica, istituzioni e società civile si assumano le proprie responsabilità, collaborando per trovare soluzioni concrete e durature che garantiscano il rispetto dei diritti fondamentali e la dignità di ogni persona, anche di chi ha sbagliato.