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Esplosione a bordo: si indaga per attentato
Le ipotesi iniziali di un guasto o incidente a bordo della petroliera Seajewel, ancorata al largo di Savona, perdono peso di fronte all’evidenza dei fatti. La falla riscontrata sullo scafo, con lamiere piegate verso l’interno, suggerisce l’utilizzo di un esplosivo posizionato esternamente. A confermare la natura deflagrante dell’evento, la moria di pesci nelle immediate vicinanze della nave.
Indagini conoscitive e coinvolgimento dell’Antimafia
La procura di Savona ha avviato un’indagine conoscitiva sull’accaduto. I primi rilievi dei carabinieri sommozzatori hanno confermato lo squarcio e la presenza di numerosi pesci morti attorno allo scafo, avvalorando l’ipotesi di un’esplosione avvertita anche dall’equipaggio. La gravità della situazione ha portato all’interessamento della direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova, che potrebbe presto aprire un fascicolo specifico sul caso.
La Seajewel nel mirino per presunti traffici di petrolio russo
La Seajewel, una petroliera di 245 metri costruita nel 2009 e battente bandiera maltese, è arrivata a Savona venerdì 14 febbraio proveniente dall’Algeria. Tuttavia, il suo nome è già noto alle cronache per presunti coinvolgimenti nel trasporto di petrolio russo aggirando le sanzioni imposte dall’Unione Europea. Un articolo di Euractiv cita la Seajewel tra le navi sospettate di continuare a trasportare petrolio russo nonostante le restrizioni legate alla guerra in Ucraina.
Rotta sospetta tra Turchia e Romania
Lo scorso dicembre, la Seajewel è salpata dal porto turco di Ceyhan per raggiungere Constanta, in Romania, il 24 dicembre 2024. Secondo un’indagine di Ukrainska Pravda, in quell’occasione la petroliera sarebbe stata vista scaricare il suo carico. I porti turchi, tuttavia, non dispongono di adeguate capacità di raffinazione, sollevando il sospetto che possano essere utilizzati come “cavallo di Troia” per l’ingresso di petrolio russo nell’UE. L’Ufficio europeo per la lotta antifrode sta indagando proprio su queste consegne attraverso gli scali turchi. Anche i profili di RussianTankerTracker (bot automatizzato di GreenPeace Uk) e RussianOilTracker hanno documentato, dal 2022, partenze della Seajewel dal porto russo di Novorossiysk verso scali turchi o sconosciuti.
Implicazioni e scenari futuri
L’esplosione sulla Seajewel apre scenari inquietanti che vanno oltre il semplice incidente marittimo. L’ipotesi di un attentato, unita ai sospetti di traffici illeciti di petrolio russo, solleva interrogativi sulla sicurezza delle rotte marittime e sull’efficacia delle sanzioni internazionali. Le indagini dovranno fare piena luce su quanto accaduto, individuando i responsabili e accertando eventuali violazioni delle normative.