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Denuncia alla Procura di Roma per fare chiarezza
La Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) e l’Ordine nazionale dei giornalisti (Odg) hanno compiuto un passo significativo per tutelare la libertà di stampa, presentando una denuncia contro ignoti alla procura di Roma. L’azione legale mira a fare piena luce sul caso dei giornalisti spiati attraverso lo spyware Graphite, sviluppato dalla società israeliana Paragon.
Violazione della Costituzione e della libertà di stampa
La segreteria generale della Fnsi, Alessandra Costante, ha sottolineato la gravità della situazione, affermando che “siamo di fronte a fatti che non solo violano il codice penale ma la stessa Costituzione: la stampa è libera”. La sorveglianza illecita dei giornalisti rappresenta una minaccia diretta al diritto di informare e di essere informati, pilastri fondamentali di una società democratica.
Richiesta di chiarimenti al governo e ricorso alla magistratura
Il presidente dell’Odg, Carlo Bartoli, ha evidenziato l’urgenza di un intervento istituzionale: “È un atto straordinario di cui percepiamo la gravità, ma non era più possibile attendere oltre: se il governo non chiarisce a questo punto non possiamo che rivolgerci alla magistratura”. La denuncia presentata alla procura rappresenta un segnale forte della determinazione della categoria giornalistica a difendere la propria autonomia e indipendenza.
Lo spyware Graphite di Paragon: uno strumento di sorveglianza invasivo
Lo spyware Graphite, prodotto da Paragon, è uno strumento sofisticato che consente l’accesso a dati sensibili presenti su dispositivi mobili, come smartphone e tablet. La sua capacità di infiltrarsi nei sistemi operativi e di estrarre informazioni personali lo rende particolarmente pericoloso per la libertà di stampa e la protezione delle fonti giornalistiche. L’utilizzo di tali tecnologie per spiare i giornalisti solleva interrogativi inquietanti sull’equilibrio tra sicurezza nazionale e tutela dei diritti fondamentali.
Implicazioni per la democrazia e il diritto all’informazione
La vicenda dei giornalisti spiati tramite lo spyware Graphite ha implicazioni profonde per la democrazia e il diritto all’informazione. La sorveglianza illecita dei giornalisti può avere un effetto chilling sulla loro attività, inducendoli all’autocensura e limitando la loro capacità di svolgere inchieste scomode. Questo, a sua volta, può compromettere la capacità dei cittadini di ricevere informazioni accurate e complete, necessarie per partecipare in modo consapevole alla vita democratica.
Riflessioni sulla tutela della libertà di stampa nell’era digitale
La denuncia presentata da Fnsi e Odg alla procura di Roma è un atto doveroso per difendere la libertà di stampa e il diritto all’informazione. Tuttavia, questa vicenda solleva interrogativi più ampi sulla necessità di rafforzare le tutele per i giornalisti nell’era digitale, in cui le tecnologie di sorveglianza sono sempre più sofisticate e accessibili. È fondamentale che le istituzioni e la società civile si impegnino a garantire un ambiente sicuro e protetto per l’esercizio del giornalismo, affinché i giornalisti possano continuare a svolgere il loro ruolo di watchdog del potere senza timore di ritorsioni.