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Parisi: “Le espulsioni non sono mai una buona idea”
Il premio Nobel per la Fisica, Giorgio Parisi, ha espresso una ferma opposizione alla richiesta, sottoscritta da oltre 1.400 scienziati, di espellere Elon Musk dalla Royal Society. In un’intervista rilasciata all’ANSA a margine di una conferenza su fisica e intelligenza artificiale presso l’Accademia dei Lincei, Parisi ha dichiarato: “Le espulsioni non sono mai una buona idea: ricordano quanto è accaduto in passato anche in Italia con le leggi razziali.”
Parisi ha inoltre sottolineato come l’errore sia stato, a suo avviso, l’ammissione di Musk nelle società scientifiche. Una presa di posizione che invita a una riflessione più ampia sulle responsabilità delle istituzioni scientifiche nelle loro scelte di affiliazione.
Il boicottaggio di X come forma di protesta
Secondo Parisi, una forma di protesta più efficace contro le politiche di Elon Musk nei confronti delle istituzioni scientifiche americane sarebbe un boicottaggio di massa della piattaforma X (precedentemente nota come Twitter). “Tutte le accademie scientifiche e tutte le società scientifiche non utilizzassero più X,” ha affermato il Nobel.
Questa proposta si inserisce in un contesto di crescente insoddisfazione da parte della comunità scientifica nei confronti della piattaforma, percepita come un ambiente sempre più ostile e incline alla disinformazione.
La migrazione verso Bluesky
In seguito alle elezioni americane, molti ricercatori hanno iniziato a migrare verso la piattaforma Bluesky, che presenta una grafica simile a quella del vecchio Twitter. Questo movimento ha portato a un significativo aumento degli utenti di Bluesky, passati da 14 a 21 milioni in sole due settimane nel novembre 2024.
Come riportato dalla rivista Nature, questa migrazione di massa è nata dall’esigenza dei ricercatori di trovare un ambiente social più sereno, lontano da spam, disinformazione e linguaggi violenti. Bluesky si propone quindi come un’alternativa più adatta alle esigenze della comunità scientifica.
Le implicazioni per il futuro della comunicazione scientifica
La presa di posizione di Giorgio Parisi e la migrazione verso Bluesky sollevano importanti interrogativi sul futuro della comunicazione scientifica nell’era digitale. Quali sono le piattaforme più adatte a favorire un dialogo costruttivo e basato sull’evidenza? Come possono le istituzioni scientifiche proteggere la propria integrità e contrastare la disinformazione? Queste sono solo alcune delle sfide che la comunità scientifica dovrà affrontare nei prossimi anni.
Un equilibrio tra libertà di espressione e responsabilità
La vicenda solleva un tema delicato: il bilanciamento tra la libertà di espressione e la responsabilità sociale, soprattutto per figure di spicco come Elon Musk. La decisione di boicottare una piattaforma come X non è semplice, poiché implica la rinuncia a un importante strumento di comunicazione. Tuttavia, la proliferazione di disinformazione e linguaggi violenti rende necessaria una riflessione profonda sulle piattaforme che scegliamo di utilizzare e supportare.