Lo sciopero dei rimorchiatori paralizza i porti argentini
La Federazione sindacale marittima e fluviale (Fesimaf) dell’Argentina ha proclamato uno sciopero dei rimorchiatori che paralizza le attività nei porti del Paese. La protesta arriva dopo due mesi di trattative fallimentari per gli aggiornamenti salariali.
Le richieste dei sindacati e la posizione della Camera dei proprietari
I sindacati chiedono un aumento salariale adeguato all’inflazione, che in Argentina è in costante aumento. La Camera dei proprietari di rimorchiatori (Car) si è rifiutata di discutere il contratto collettivo già scaduto e ha cercato di imporre condizioni non accettabili per i lavoratori.
Lo sciopero esenta i rimorchiatori per il rifornimento di combustibile
Lo sciopero, che durerà 48 ore, esenta solo i rimorchiatori incaricati di rifornimento di combustibile. Questa eccezione è stata fatta per garantire la continuità del servizio di rifornimento alle navi.
Le conseguenze dello sciopero
Lo sciopero dei rimorchiatori ha già avuto un impatto significativo sulle attività portuali. Le navi in arrivo e in partenza sono state costrette ad attendere in rada, con conseguenti ritardi nelle operazioni di carico e scarico. Si prevede che lo sciopero avrà un impatto negativo sull’economia argentina, in particolare sul settore del commercio internazionale.
Un conflitto che rischia di avere conseguenze negative
Questo sciopero è un chiaro segnale delle difficoltà che sta attraversando il settore marittimo argentino. Le richieste dei sindacati sono legittime, ma la posizione intransigente della Camera dei proprietari rischia di portare a un’escalation del conflitto con conseguenze negative per tutti. È importante che le parti in causa trovino una soluzione rapida e condivisa per evitare ulteriori danni all’economia argentina.