Il ‘capolavoro’ come vetrina delle competenze
L’Esame di Stato 2024 sarà il primo a introdurre il concetto di ‘capolavoro’, un’iniziativa che permette agli studenti di presentare un prodotto personale che racconti le loro competenze e il percorso scolastico. Questo prodotto può assumere diverse forme, dalla creazione di un cortometraggio alla stesura di un saggio, dalla realizzazione di un progetto di design alla composizione di un brano musicale. L’obiettivo è quello di fornire agli studenti uno strumento per esprimere la propria creatività e le proprie competenze in modo originale e personale.
Un servizio digitale sperimentale
Il ‘capolavoro’ è un servizio digitale sperimentale attraverso cui i maturandi possono caricare, in forma di bozza, un’opera che ritengono particolarmente significativa per il loro percorso scolastico. Il capolavoro verrà caricato tramite E-Portfolio sulla piattaforma “Unica”, creando una vetrina delle capacità e della storia scolastica degli studenti.
Chiarimenti del Ministero: il ‘capolavoro’ non influenza il voto
Il Ministero dell’Istruzione, con una nota di questi giorni, ha precisato che il capolavoro non è oggetto del colloquio di esame di Stato e non va a confluire direttamente nel curriculum dello studente. In altre parole, il capolavoro non influisce sul voto finale e non assume un valore formale all’interno del percorso scolastico.
Un’opportunità per gli studenti
Nonostante non incida sul voto, il ‘capolavoro’ rappresenta un’opportunità per gli studenti di mettere in mostra le proprie capacità e di presentare un lavoro che li rappresenta. Il servizio digitale permette di valorizzare le competenze acquisite in modo non convenzionale, offrendo agli studenti un’ulteriore possibilità di esprimere la propria creatività e il proprio percorso di apprendimento.
Un’iniziativa interessante, ma con limiti
L’introduzione del ‘capolavoro’ è un’iniziativa interessante che potrebbe favorire la valorizzazione delle competenze degli studenti. Tuttavia, è importante sottolineare che il ‘capolavoro’ non dovrebbe essere visto come un obbligo o come un elemento che incide sul voto. La sua funzione principale dovrebbe essere quella di offrire agli studenti uno spazio per esprimere la propria creatività e per mettere in luce le loro esperienze formative, senza la pressione di un giudizio formale.