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L’inchiesta e l’assoluzione
Il tribunale di Bologna ha assolto Eleonora Gatti, allenatrice di ginnastica artistica di Imola con la società ‘Ginnastica Biancoverde’, dall’accusa di maltrattamenti. La decisione è arrivata al termine di un processo con rito abbreviato, in seguito alla denuncia presentata da quattro ginnaste nel 2023, che aveva dato avvio all’inchiesta della Procura. L’avvocato Daniela Mascherini, difensore dell’istruttrice, ha dichiarato al Resto del Carlino che la difesa si è concentrata sulle contraddizioni e l’inattendibilità delle denunce, oltre a dimostrare la correttezza delle tecniche di allenamento utilizzate da Gatti.
Le accuse e la difesa
Le accuse mosse contro Eleonora Gatti riguardavano presunti insulti, umiliazioni, schiaffi e comportamenti denigratori all’interno della palestra. L’inchiesta era partita nel 2023 a seguito delle denunce delle quattro ginnaste. Tuttavia, durante il processo, altre atlete hanno testimoniato in favore dell’allenatrice, e il tribunale ha ascoltato anche il direttore tecnico della nazionale di ginnastica artistica femminile, Enrico Casella. La difesa ha sottolineato come le tecniche di allenamento fossero corrette e che le accuse non trovavano riscontro nei fatti.
La reazione di Eleonora Gatti
Eleonora Gatti ha descritto gli ultimi due anni come “terribili”, segnati da ansia, frustrazione e preoccupazione. Ha dichiarato di aver dedicato 37 anni della sua vita alla ginnastica, allenando centinaia di atlete con dedizione e sacrificio, considerandole quasi come figlie. Ha espresso il suo stupore e dolore per essersi trovata improvvisamente coinvolta in una vicenda del genere, che ha definito una “tempesta” che le ha fatto crollare il mondo addosso.
Il futuro e le motivazioni delle accuse
Gatti ha espresso sollievo per l’assoluzione e per essere tornata a insegnare dopo la sentenza del tribunale federale. Ora, dice, può finalmente respirare a pieni polmoni e continuare a fare ciò che ama. Quanto alle accuse, l’allenatrice ha ipotizzato che possano essere nate da situazioni di esasperazione, soprattutto quando le atlete non riescono a raggiungere i livelli desiderati. Ha specificato che il suo caso è stato particolare, poiché quattro ragazze si sono unite per denunciare, rivolgendosi all’associazione ‘ChangeTheGame’.
Riflessioni sull’importanza dell’equilibrio tra rigore e rispetto nello sport
La vicenda di Eleonora Gatti solleva interrogativi importanti sul delicato equilibrio tra rigore e rispetto nel mondo dello sport. È fondamentale che gli allenatori sappiano motivare e spronare gli atleti al raggiungimento dei propri obiettivi, senza mai trascendere in comportamenti che possano ledere la loro dignità e integrità psicologica. L’assoluzione di Gatti, pur ristabilendo la sua reputazione, non deve far dimenticare l’importanza di un ambiente sportivo sano e positivo, dove il benessere degli atleti sia sempre al primo posto.