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Autovelox abbattuto sulla Pontebbana: l’ombra di Fleximan
Nella notte tra domenica e lunedì, un autovelox situato sulla strada Pontebbana a Codroipo, in provincia di Udine, è stato trovato abbattuto. Secondo quanto riportato dal Messaggero Veneto, gli agenti della Polizia locale hanno scoperto l’apparecchiatura a terra, vittima di un atto vandalico che richiama le gesta del famigerato ‘Fleximan’, soprannome attribuito a chi si accanisce contro questi dispositivi utilizzando un flessibile.
Un precedente simile a Bertiolo
L’episodio di Codroipo non è un caso isolato nella zona. Meno di due mesi fa, a metà dicembre, un evento analogo si era verificato a Bertiolo, sempre in provincia di Udine. In quell’occasione, l’autovelox situato all’incrocio tra la statale 13 e via Oltre Ferrovia, in un tratto con limite di velocità fissato a 70 chilometri orari, era stato abbattuto dopo che i bulloni alla base erano stati svitati, causando la caduta del palo in un fosso.
Interventi di ripristino e impatto economico
Le autorità locali hanno già predisposto gli interventi necessari per il ripristino dell’autovelox danneggiato. Il Messaggero Veneto ha inoltre effettuato una ricerca che rivela l’entità delle multe e degli incassi generati dall’apparecchiatura nel corso dell’anno precedente. Si stima che siano state elevate circa 3.100 multe ad autovetture e un migliaio a camion, per un totale di 365 mila euro di verbali emessi, di cui 237 mila effettivamente pagati.
Reazioni e implicazioni
Questi atti vandalici contro gli autovelox sollevano interrogativi sull’efficacia e l’accettazione di tali dispositivi di controllo della velocità. Mentre alcuni li considerano strumenti essenziali per garantire la sicurezza stradale e ridurre gli incidenti, altri li percepiscono come un mero strumento per fare cassa a danno degli automobilisti. Le azioni di ‘Fleximan’ sembrano incarnare questa seconda visione, portando all’estremo il dissenso nei confronti di tali dispositivi.
Riflessioni sull’atto vandalico e la percezione degli autovelox
L’atto vandalico ai danni dell’autovelox di Codroipo, come i precedenti attribuiti a ‘Fleximan’, solleva questioni complesse. Da un lato, è innegabile che tali azioni costituiscano un reato e un attacco alla proprietà pubblica. Dall’altro, è importante interrogarsi sulle ragioni che spingono individui a compiere gesti simili, che spesso riflettono un diffuso malcontento nei confronti delle politiche di controllo della velocità e della loro percepita vessatorietà. Un dialogo aperto e costruttivo tra istituzioni e cittadini potrebbe contribuire a trovare soluzioni più condivise e accettabili per garantire la sicurezza stradale.