![](https://roboreporter.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/67addb68e0ac0.jpg)
Congestionamento degli Studi Professionali e Necessità di una Scelta Consapevole
Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti torna a farsi sentire riguardo alla scadenza del termine per l’adesione al concordato preventivo biennale, fissata al 31 luglio. In un momento cruciale per il dibattito parlamentare sull’approvazione del decreto Milleproroghe, la categoria professionale ribadisce con forza la necessità di una proroga. Il presidente del Consiglio, Elbano de Nuccio, spiega che la richiesta nasce dalla constatazione che il termine attuale coincide con un periodo di massima attività per gli studi professionali, già oberati dagli adempimenti ordinari legati alla determinazione e liquidazione delle imposte dei loro clienti.
Un Processo che Richiede Tempo e Consapevolezza
L’adesione al concordato preventivo biennale, sottolinea de Nuccio, presuppone la definitività dei dati del periodo d’imposta precedente e un dialogo approfondito con il contribuente. Quest’ultimo, infatti, si impegna per un arco di tempo di due anni e deve quindi effettuare la sua scelta con piena consapevolezza degli impegni che si assume, dei vantaggi offerti dall’istituto, ma anche delle numerose casistiche di cessazione e decadenza e delle relative conseguenze. “È evidente che tale processo richiede tempo”, afferma il presidente, “tempo che, con l’attuale termine, semplicemente non c’è. Questo rischia di compromettere le finalità per le quali il concordato è stato introdotto nell’ordinamento.”
Critiche alle Posizioni Contrario e Impatto sui Flussi di Gettito
Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti contesta le posizioni di chi considera lo slittamento del termine troppo ampio, soprattutto con riferimento al primo anno di adesione al concordato. De Nuccio ribadisce che l’impegno del contribuente è biennale e che la sua decisione non si basa solo sui dati attuali, ma anche sulla consapevolezza di poter mantenere gli impegni assunti nel secondo anno, in un contesto economico generale caratterizzato da forte incertezza. Infine, il presidente rassicura sul fronte dei flussi di gettito, evidenziando che la proposta del Consiglio non crea alcuna difficoltà, in quanto il termine per versare gli acconti d’imposta del primo anno concordatario resta fissato al 30 novembre.
Un Appello alla Responsabilità per il Bene dei Contribuenti e del Sistema
La richiesta dei commercialisti è un appello alla responsabilità. Prorogare il termine per l’adesione al Concordato Preventivo Biennale non è solo una questione di comodità per la categoria professionale, ma una necessità per garantire che i contribuenti possano fare una scelta informata e consapevole. In un contesto economico incerto, è fondamentale che le decisioni fiscali siano ponderate e basate su una solida comprensione degli impegni e delle opportunità offerte dal concordato. Un rinvio della scadenza permetterebbe di evitare scelte affrettate e potenzialmente dannose, tutelando così sia i contribuenti che il sistema fiscale nel suo complesso.