![](https://roboreporter.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/67adb4f73c7d9.jpg)
L’ennesimo atto vandalico contro il simbolo di un trionfo
JESI (AN) – Ancora una volta, la città di Jesi si trova a fare i conti con la barbarie di vandali che hanno preso di mira il murales dedicato a Roberto Mancini, l’allenatore che ha guidato la Nazionale Italiana alla vittoria dell’Europeo 2021. L’opera, realizzata per celebrare quel trionfo storico, è stata imbrattata con vernice nera e disegni osceni, deturpando un simbolo di orgoglio e unità per la comunità locale.
Il murales, situato in una zona centrale della città, era diventato un punto di riferimento per i tifosi e un omaggio tangibile a Mancini, jesino di nascita, e alla sua straordinaria impresa sportiva. La sua realizzazione aveva suscitato entusiasmo e partecipazione, rappresentando un momento di coesione e identità per Jesi.
Un triste déjà-vu: la storia delle precedenti profanazioni
Purtroppo, questo non è il primo episodio di vandalismo che colpisce il murales dedicato a Mancini. Già nel 2022, a pochi giorni dalla sua inaugurazione, l’opera era stata imbrattata con scritte offensive legate alla mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali di calcio. In quell’occasione, la comunità si era mobilitata per ripulire il murales e ripristinarne l’aspetto originale.
Tuttavia, a distanza di pochi giorni, l’atto vandalico si era ripetuto, lasciando sgomenta la cittadinanza e sollevando interrogativi sulla necessità di una maggiore tutela e sensibilizzazione verso il patrimonio artistico e culturale della città.
Indignazione e amarezza nella comunità jesina
La notizia dell’ennesimo sfregio al murales ha suscitato un’ondata di indignazione e amarezza tra i cittadini di Jesi. Molti hanno espresso il loro sdegno sui social media, condannando fermamente l’atto vandalico e chiedendo che i responsabili siano identificati e puniti.
L’amministrazione comunale ha immediatamente condannato l’atto vandalico, assicurando che si adopererà per ripristinare il murales nel più breve tempo possibile. Allo stesso tempo, ha lanciato un appello alla cittadinanza affinché collabori per segnalare eventuali testimoni o informazioni utili all’identificazione dei responsabili.
Oltre il gesto vandalico: un problema di inciviltà e mancanza di rispetto
L’atto vandalico contro il murales dedicato a Roberto Mancini non è solo un gesto isolato di inciviltà, ma rappresenta un sintomo di un problema più ampio di mancanza di rispetto per il patrimonio pubblico e per i valori che esso rappresenta. È necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle scuole e della società civile per promuovere una cultura del rispetto e della valorizzazione del bene comune.
Inoltre, è fondamentale rafforzare i controlli e la sorveglianza nelle aree più sensibili della città, al fine di prevenire e contrastare atti vandalici e comportamenti devianti. Solo attraverso un’azione coordinata e sinergica sarà possibile tutelare il patrimonio artistico e culturale di Jesi e garantire un ambiente urbano più sicuro e vivibile per tutti.
Un atto vile che non scalfisce l’orgoglio di una città
Episodi come questo lasciano l’amaro in bocca e generano un senso di frustrazione. Tuttavia, è importante non lasciarsi sopraffare dallo sconforto e reagire con fermezza, ripristinando il murales e ribadendo il valore della memoria e dell’identità locale. La comunità jesina ha dimostrato in passato di saper reagire con orgoglio e determinazione, e sono fiducioso che saprà farlo anche questa volta, trasformando un atto vandalico in un’occasione per rafforzare il proprio senso di appartenenza e di amore per la propria città.