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L’ultimatum di Netanyahu ad Hamas
In una dichiarazione ufficiale, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha reso noto che il suo governo ha deciso all’unanimità di interrompere il cessate il fuoco e riprendere le operazioni militari nella Striscia di Gaza se Hamas non rilascerà gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno. Netanyahu non ha specificato il numero di ostaggi che devono essere rilasciati per evitare la ripresa delle ostilità.
Mobilitazione delle forze israeliane
Netanyahu ha inoltre affermato di aver ordinato alle Forze di Difesa Israeliane (Idf) di radunare le truppe all’interno e attorno alla Striscia di Gaza. Questa mossa segue l’annuncio di Hamas di aver violato l’accordo e di non voler rilasciare gli ostaggi, una decisione che ha portato Netanyahu a ritenere inevitabile la ripresa delle operazioni militari.
Il contesto del cessate il fuoco
Il cessate il fuoco in vigore era stato negoziato per consentire lo scambio di prigionieri palestinesi detenuti in Israele con ostaggi israeliani catturati da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre. La tregua aveva anche lo scopo di fornire un accesso umanitario limitato alla popolazione civile di Gaza, duramente colpita dai combattimenti.
Implicazioni della ripresa delle ostilità
La ripresa delle operazioni militari israeliane a Gaza potrebbe avere conseguenze devastanti per la popolazione civile, già provata da settimane di bombardamenti e combattimenti. Le organizzazioni umanitarie hanno espresso preoccupazione per la possibile escalation della crisi e per la difficoltà di fornire assistenza alla popolazione in caso di intensificazione del conflitto.
Reazioni internazionali
La minaccia di Netanyahu ha suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale. Alcuni paesi hanno espresso sostegno al diritto di Israele di difendersi, mentre altri hanno esortato alla moderazione e alla ripresa dei negoziati per evitare un ulteriore bagno di sangue. La comunità internazionale è divisa sulla questione, con poche prospettive di una soluzione diplomatica a breve termine.
Un equilibrio precario
La situazione tra Israele e Hamas rimane estremamente volatile. L’ultimatum di Netanyahu mette ulteriore pressione su Hamas, ma potrebbe anche portare a una escalation incontrollabile del conflitto. La priorità dovrebbe essere la protezione dei civili e la ricerca di una soluzione pacifica che garantisca la sicurezza di entrambi i popoli.