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BYD e la filiera italiana: un interesse reciproco
Il colosso cinese BYD sta espandendo la sua presenza in Europa e guarda con interesse alla filiera italiana dell’automotive. La risposta dei fornitori italiani è stata significativa, con oltre 300 aziende pronte a partecipare alla convention organizzata in collaborazione con l’Anfia, in programma il 20 e 21 febbraio al Mauto di Torino.
“È stata una risposta superiore alle aspettative, c’è grande attesa”, ha dichiarato Alfredo Altavilla, advisor di BYD per l’Europa. “L’incontro dà una chance alla componentistica italiana di offrirsi come partner con la propria competitività e tecnologia. Tocca a loro guadagnarsi la nostra fiducia”.
Espansione europea e focus sulla produzione
BYD ha già stabilimenti produttivi in Turchia e in Ungheria, e si è parlato di un possibile arrivo in Italia con l’acquisizione di ex siti Stellantis. Tuttavia, Altavilla frena le illusioni: “Non facciamoci illusioni, purtroppo in Europa di stabilimenti disponibili ce ne sono fin troppi, concentriamoci sul far crescere i volumi e poi valuteremo i possibili ulteriori sbocchi produttivi”.
L’azienda punta a saturare la capacità produttiva dei due stabilimenti esistenti prima di considerare ulteriori investimenti. Quanto all’interesse per marchi europei, Altavilla ha sottolineato che BYD ha dimostrato di avere tutte le potenzialità per una crescita organica, passando da 500.000 auto vendute nel 2020 a 4,2 milioni nel 2024, senza necessità di fusioni e acquisizioni.
Obiettivi di mercato e ruolo nel panorama europeo
BYD punta a superare l’1% di quota di mercato in Italia entro questo mese, con l’obiettivo di raggiungere il 2% in tempi brevi. In Europa, la strada è più lunga, ma l’azienda mira comunque al 2% in tempi rapidi.
Altavilla ha inoltre sottolineato l’importanza di considerare BYD come un alleato nel panorama europeo dell’automotive, piuttosto che come un nemico. “Byd oggi viene percepita come un nemico essendo un costruttore cinese, ma sarebbe molto più saggio considerarlo un alleato, innanzitutto perché in pochi mesi diventeremo a tutti gli effetti un costruttore europeo e poi perché quello che serve in questo momento è la certezza delle regole”.
Le aspettative sul piano auto europeo
In merito al piano auto che la Commissione europea presenterà il 5 marzo, Altavilla ha espresso aspettative limitate, auspicando un maggiore buon senso. In particolare, ha giudicato positiva l’ipotesi di mantenere in vita le auto plug-in dopo il 2035, mentre ha criticato le multe sulle emissioni diluite negli anni, che rischiano di penalizzare modelli di successo e spaccare il mercato. “Il mercato ha bisogno di certezze”, ha concluso.
Un’opportunità per l’Italia e una sfida per l’Europa
L’interesse di BYD per la filiera italiana rappresenta un’opportunità significativa per le aziende del settore, che potranno beneficiare di nuove partnership e investimenti. Allo stesso tempo, la crescita di BYD in Europa pone una sfida per i costruttori tradizionali, che dovranno competere con un player sempre più competitivo e innovativo. La capacità dell’Europa di adattarsi a questo nuovo scenario sarà cruciale per il futuro dell’industria automobilistica.