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Arrestato il presunto pusher di Nora
La Polizia Ferroviaria di Verona e i Carabinieri della Compagnia di San Bonifacio hanno arrestato un 34enne nordafricano, senza fissa dimora e già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di aver ceduto cocaina a Nora, la 15enne trovata morta per overdose il 27 gennaio scorso in un appartamento abbandonato dell’Ater a San Bonifacio, Verona. L’uomo è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Verona.
Le indagini e le accuse
Le indagini hanno portato alla luce un grave quadro indiziario a carico del 34enne, accusato di spaccio di sostanze stupefacenti aggravato dal fatto di aver ceduto droga a una minore in più occasioni. Dalle testimonianze e dalle videoriprese acquisite, emerge che l’uomo ha ceduto cocaina a Nora negli ultimi giorni prima del decesso. Inoltre, le indagini hanno evidenziato come l’uomo fosse attivo nello spaccio di droga nel comune scaligero e nei paesi limitrofi.
Ulteriori sviluppi e denunce
Le indagini hanno portato a raccogliere elementi indiziari anche a carico di altri due conoscenti della giovane vittima, che sono stati denunciati in quanto avrebbero organizzato e partecipato a vari incontri per il consumo di droga nei giorni precedenti alla morte della ragazza. La polizia ha eseguito sei perquisizioni nel Veronese e nel Vicentino, sequestrando stupefacente, strumenti per il taglio, il confezionamento e l’assunzione di droghe, nonché medicinali ad azione stupefacente illecitamente detenuti.
Le indagini proseguono
In attesa dell’esito dell’esame tossicologico, le indagini proseguono per ricostruire nel dettaglio la morte di Nora e per individuare e disarticolare la rete di spacciatori attiva nell’est veronese. Gli inquirenti sono al lavoro per fare piena luce su tutti gli aspetti della vicenda e per accertare eventuali ulteriori responsabilità.
Riflessioni su una tragedia
La morte di Nora è una tragedia che scuote profondamente la comunità di San Bonifacio e solleva interrogativi inquietanti sul consumo di droga tra i giovani. L’arresto del presunto pusher è un passo importante per fare giustizia, ma è fondamentale continuare a lavorare sulla prevenzione e sulla sensibilizzazione per evitare che simili drammi si ripetano. È necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle famiglie e della società civile per proteggere i giovani dai pericoli della droga e per offrire loro alternative valide e significative.