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La posizione del Ministero sull’uso del niqab a scuola
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, come dichiarato dalla sottosegretaria Paola Frassinetti, prende atto delle preoccupazioni espresse dal Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza riguardo all’integrazione e all’inclusione degli studenti. Tuttavia, Frassinetti evidenzia un vuoto normativo che necessita di essere colmato al più presto. La questione riguarda alcune studentesse dell’Isis Pertini di Monfalcone (Gorizia) che frequentano le lezioni indossando il niqab, un velo che copre il volto, e la procedura di identificazione attuata da una referente prima dell’ingresso in classe.
L’episodio dell’Isis Pertini di Monfalcone
La vicenda dell’Isis Pertini di Monfalcone ha portato alla ribalta la questione dell’uso del niqab nelle scuole italiane. La pratica di far identificare le studentesse prima dell’ingresso in classe, sollevando il velo, è stata definita dalla sottosegretaria Frassinetti una soluzione di emergenza, non sostenibile come modus operandi continuo. La preside dell’istituto, Carmela Piraino, non incontrerà al momento la sottosegretaria, ma la questione rimane aperta e in attesa di una regolamentazione più precisa.
Integrazione, inclusione e dispersione scolastica
Frassinetti ha sottolineato come l’obiettivo primario sia favorire l’inclusione e l’integrazione degli studenti, un processo che ritiene ostacolato dalla difficoltà di riconoscere l’altro da sé. La sottosegretaria ha inoltre espresso preoccupazione per la dispersione scolastica, sottolineando la necessità di contemperare le diverse esigenze per evitare che gli studenti abbandonino gli studi. La mancanza di una legislazione specifica rende difficile la gestione di queste situazioni, e una semplice circolare non sarebbe sufficiente a risolvere il problema.
La necessità di una legge specifica
La sottosegretaria Frassinetti ha evidenziato come la legge Reale del 1975, che vieta di travisare il volto per motivi di sicurezza pubblica, non sia sufficiente a coprire i casi legati alla religione. Pertanto, è necessaria una legge specifica che affronti la questione dell’uso del niqab nelle scuole, tenendo conto sia delle esigenze di sicurezza che del diritto all’espressione religiosa e all’integrazione scolastica. Il Parlamento è chiamato a legiferare al più presto per colmare questo vuoto normativo.
Riflessioni sulla complessità della questione
La questione dell’uso del niqab a scuola solleva interrogativi complessi che riguardano la libertà religiosa, la sicurezza, l’integrazione e l’inclusione. È fondamentale che il legislatore affronti la questione con sensibilità e equilibrio, garantendo il rispetto dei diritti di tutti gli studenti e promuovendo un ambiente scolastico sereno e inclusivo. La legge dovrà tener conto delle diverse esigenze e trovare un punto di equilibrio tra il diritto all’espressione religiosa e la necessità di garantire la sicurezza e la comunicazione interpersonale.