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Blitz dei Carabinieri di Arco contro il mercato della prostituzione
Un’importante operazione condotta dai Carabinieri della stazione di Arco ha portato allo smantellamento di un vasto giro di prostituzione illegale che operava in diverse province del Nord Italia, tra cui Trento, Bergamo, Padova, Mantova, Verona e Brescia. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovereto, ha permesso di accertare incassi mensili fino a 300.000 euro derivanti dallo sfruttamento di giovani donne.
Arresti e denunce: i dettagli dell’operazione
L’operazione si è conclusa con l’arresto di due cittadini stranieri, entrambi senza fissa dimora in Italia, accusati di sfruttamento della prostituzione. Altre sette persone sono state denunciate a piede libero per il loro coinvolgimento nell’organizzazione. Tra i denunciati figura anche il gestore di un residence della provincia di Trento, accusato di favoreggiamento della prostituzione. Inoltre, nove gestori di altre strutture ricettive sono stati deferiti per omessa comunicazione alle autorità di Pubblica sicurezza della presenza degli utilizzatori.
Un’organizzazione radicata nell’Alto Garda
Le indagini, descritte come “particolarmente complesse e articolate”, hanno rivelato che il gruppo criminale aveva la sua base operativa nell’Alto Garda. I nove individui coinvolti, di età compresa tra i 26 e i 38 anni, avevano avviato l’attività illecita circa un anno fa. L’inchiesta ha accertato che l’organizzazione reclutava giovani donne di età compresa tra i 22 e i 31 anni all’estero, per poi condurle in Italia e avviarle alla prostituzione.
Annunci online e servizi a domicilio: le modalità operative
Per promuovere l’attività, l’organizzazione pubblicava quotidianamente annunci online, offrendo anche servizi di accompagnamento delle ragazze presso le abitazioni dei clienti disposti a pagare un supplemento. I proventi illeciti venivano immediatamente divisi tra i membri del gruppo e reinvestiti all’estero in beni di lusso, tra cui appartamenti di pregio, auto di grossa cilindrata e gioielli in oro. Le ragazze sfruttate ricevevano in cambio abiti firmati, gioielli, cene in ristoranti di lusso e trattamenti estetici.
Le conseguenze e gli sviluppi futuri
I due arrestati sono stati trasferiti nelle case circondariali di Trento e Padova. All’operazione, oltre ai Carabinieri di Arco, hanno partecipato anche il personale del Nucleo Operativo e Radiomobile (Nor) e delle altre stazioni della Compagnia di Riva del Garda. Le indagini proseguono per accertare ulteriori responsabilità e individuare eventuali complici dell’organizzazione.
Riflessioni sull’operazione e lo sfruttamento della prostituzione
L’operazione dei Carabinieri di Arco mette in luce la persistenza del fenomeno dello sfruttamento della prostituzione e la sua capacità di generare ingenti profitti illeciti. È fondamentale continuare a contrastare queste organizzazioni criminali, tutelando le vittime e garantendo loro percorsi di reinserimento sociale. La collaborazione tra forze dell’ordine, magistratura e servizi sociali è essenziale per sradicare questo tipo di criminalità e offrire un futuro migliore alle persone sfruttate.