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Un’attività sismica senza precedenti
Dal 27 gennaio 2025, le Isole Cicladi, e in particolare l’area nei pressi di Santorini, sono state colpite da un’intensa attività sismica. Secondo i dati dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), sono stati registrati oltre 1.000 terremoti di magnitudo superiore a 2.0. Di questi, ben 90 hanno superato magnitudo 4.0, e tre hanno raggiunto o superato magnitudo 5.0.
La profondità degli eventi sismici varia dai 2 ai 35 chilometri, con una concentrazione maggiore intorno ai 10 chilometri. La scossa più forte, di magnitudo 5.2, è stata registrata il 4 febbraio.
Una zona ad alta sismicità
L’area interessata dallo sciame sismico si trova lungo la zona di faglia Santorini-Amorgos, una regione nota per la sua elevata attività sismica. Questa faglia è in grado di generare terremoti di magnitudo considerevole, come dimostrato dal sisma del 9 luglio 1956, che raggiunse magnitudo 7.1, seguito da una forte scossa di magnitudo 6.9.
Il vulcano di Santorini sotto osservazione
L’attuale sciame sismico si verifica a circa 30 chilometri dal vulcano di Santorini, famoso per le sue eruzioni storiche, tra cui quella catastrofica del 1610 a.C. che sconvolse l’intero Mediterraneo. Sebbene non vi siano indicazioni dirette di un’imminente eruzione vulcanica, l’INGV sta monitorando attentamente la situazione per valutare eventuali correlazioni tra l’attività sismica e l’attività vulcanica.
Evoluzione incerta e possibili scenari
L’INGV sottolinea che l’evoluzione dello sciame sismico è incerta. L’aumento progressivo della magnitudo e l’elevato numero di eventi suggeriscono la possibilità di un coinvolgimento di fluidi nella crosta terrestre, un fenomeno che potrebbe portare a eventi sismici più intensi. Tuttavia, l’istituto precisa che in passato sciami simili nella regione si sono esauriti senza causare terremoti di maggiore entità. Resta quindi fondamentale monitorare costantemente la situazione per valutare i possibili scenari futuri.
Un monito per la prevenzione
La situazione a Santorini ci ricorda l’importanza della prevenzione sismica e della preparazione alle emergenze. La conoscenza del rischio sismico, la costruzione di edifici antisismici e la pianificazione di misure di evacuazione sono fondamentali per mitigare l’impatto di eventuali terremoti. La comunità scientifica continua a monitorare la situazione, ma la responsabilità della sicurezza e della protezione civile rimane un compito condiviso tra istituzioni e cittadini.