Il fenomeno second hand: da necessità a tendenza
Il mercato dell’usato sta vivendo una vera e propria rinascita in Europa. Non si tratta più solo di una necessità per risparmiare, ma di una scelta di stile, un modo di vivere attento all’economia circolare e all’ambiente. Le nuove generazioni, in particolare la Generazione Z e i Millennials, sono sempre più attratte da questo trend, tanto che anche le grandi catene di fast fashion si stanno organizzando con sezioni dedicate al second hand e alla riparazione dell’usato.
Un tempo relegata ai mercatini rionali e associata a un’immagine di scarsa possibilità economica, la moda usata è tornata in auge, registrando un incremento del 19% nel 2024 rispetto al 2023. Piattaforme online come Vinted e Subito.it, app dedicate, influencer, social media come Instagram e TikTok e negozi specializzati stanno contribuendo a creare un nuovo sistema di vendita che si sta trasformando in un punto di riferimento per i giovani delle principali metropoli europee.
I numeri del mercato dell’usato
Secondo il report ‘PwC circular fashion survey on new generations 2024’, condotto su un campione di 1500 persone tra Millennials e Gen Z residenti in Italia, Germania, Regno Unito, Francia e Spagna, lo shopping di vestiti usati è al primo posto (29%), seguito da scarpe e attrezzature sportive (21%), mobili (26%), borse (22%) e prodotti tecnologici (23%).
Gli studenti italiani, spagnoli e tedeschi sono i più propensi ad acquistare beni usati, spendendo in media tra 50 e 100 euro. Gli inglesi, invece, sono i più spendaccioni, arrivando a sborsare tra i 200 e i 400 euro, soprattutto per l’abbigliamento.
Vinokilo: l’usato al chilo che fa tendenza
Tra le realtà più in voga tra i giovani europei c’è Vinokilo, un’organizzazione che vende abiti usati al chilo in eventi-festa molto partecipati. Nata in Germania nel 2016, Vinokilo è diventata un vero e proprio movimento che promuove la circolarità e la sostenibilità nel settore della moda.
Robin Balser, il fondatore, spiega che Vinokilo ha permesso di risparmiare circa 6,2 milioni di chili di CO2 riciclando tonnellate di capi e accessori, con un conseguente risparmio di emissioni anche nel settore della logistica e dei trasporti. Partecipando agli eventi Vinokilo, è possibile acquistare abiti usati a prezzi che partono da 50 euro al chilo il primo giorno e scendono nei giorni successivi. È inoltre possibile prenotare uno spazio per vendere i propri capi e ottenere sconti sugli acquisti donando i propri vestiti.
Parigi: tra friperie e negozi senza soldi
A Parigi, la ‘friperie’ è un’istituzione, con numerosi negozi che offrono abiti e accessori vintage e di seconda mano. Uno dei più originali è ‘Les sales voleurs’ di Rue Monge, che vende abiti e accessori usati a prezzi fissi che variano di giorno in giorno, partendo da 5 euro il venerdì e arrivando a 0,95 centesimi il giovedì successivo.
Un’altra realtà interessante è ‘Sans Argent’, un negozio senza soldi dove tutto è gratuito. Situato nel 12° arrondissement, offre un’ampia varietà di articoli gratuiti in attesa di una seconda vita, dai vestiti ai giocattoli agli elettrodomestici. ‘Sans Argent’ è anche un luogo di ritrovo con laboratori creativi di upcycling, riuso e cucito.
L’usato in Italia: Humana Vintage, Share e SiTenne Vintage Store
Anche in Italia il mercato dell’usato è in crescita, con diverse realtà che si distinguono per originalità e impegno sociale. Humana Vintage, con filiali a Milano, Genova, Torino, Teramo, Brescia e Rovigo, è molto frequentata da adolescenti e giovani adulti. Gli utili dell’attività di raccolta, selezione e vendita di abiti usati sono destinati al sostegno dei progetti sociali e ambientali di Humana People to People Italia.
A Milano, Varese, Lecco e Torino ci sono i negozi ‘Share Second Hand Reuse’, dove parte degli indumenti proviene dal materiale raccolto dai cassonetti gialli di Dona Valore, selezionati e rimessi a nuovo dalla cooperativa sociale Vesti Solidale. Un’altra realtà interessante è SiTenne Vintage Store a Roma, fondato dalla creativa Alberta Spezzaferro, che seleziona abiti originali di sartorie storiche, di teatro, cinema e performance, pezzi unici da indossare tutti i giorni.
Il ritorno dei mercati rionali e il successo delle piattaforme online
Oltre ai negozi specializzati, si assiste anche a un ritorno dei giovani nei mercati rionali dell’usato, dove è possibile trovare capi interessanti a prezzi stracciati. A Roma, il mercato di Porta Portese si affolla di ragazzi e ragazze che cercano affari tra i banchi di abbigliamento e accessori usati.
Infine, le piattaforme online come Vinted e Subito.it continuano a riscuotere grande successo, offrendo un’ampia scelta di capi e accessori di seconda mano e la possibilità di vendere e scambiare i propri vestiti in modo semplice e veloce.
Un futuro sostenibile per la moda?
La crescita del mercato dell’usato rappresenta un segnale positivo per un futuro più sostenibile nel settore della moda. La consapevolezza dei danni ambientali causati dall’industria tessile e la crescente sensibilità delle nuove generazioni verso i temi della sostenibilità stanno spingendo sempre più persone a scegliere alternative più responsabili, come l’acquisto di abiti e accessori usati. Se questa tendenza continuerà a crescere, potremmo assistere a un cambiamento significativo nel modo in cui consumiamo la moda, con benefici per l’ambiente e per la società.