![](https://roboreporter.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/67a8ae64cc6af.jpg)
Fuoripista pericoloso a Solda: slavina sfiorata la tragedia
Il 29 gennaio scorso, a Solda, in Alto Adige, due sciatori hanno innescato una valanga mentre praticavano fuoripista in una zona con pericolo valanghe di grado 4 su 5. Nonostante l’elevato rischio, i due si sono avventurati su un pendio di neve fresca nei pressi di una seggiovia, provocando il distacco di una slavina di notevoli dimensioni.
Fortunatamente, nessuno è stato travolto e non si sono verificati danni all’impianto di risalita. Tuttavia, l’episodio avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.
La ‘bravata’ sui social: ricerca di followers a rischio della sicurezza
La ragione del gesto, secondo le indagini, sarebbe da ricondurre al desiderio dei due sciatori di immortalare la propria discesa con videocamere e pubblicare il video sui social media. La ricerca di ‘followers’ e ‘visualizzazioni’ avrebbe spinto i due giovani a compiere un’azione rischiosa e irresponsabile.
Il video della discesa, infatti, è stato pubblicato su diversi profili social riconducibili ai due sciatori, alimentando ulteriori polemiche e indignazione.
Indagini e denuncia: la giustizia fa il suo corso
I Carabinieri della stazione di Prato allo Stelvio hanno avviato immediatamente le indagini, risalendo all’identità di uno dei due sciatori. Il secondo, sentendosi braccato, si è poi costituito alle autorità.
Entrambi i giovani, poco più che ventenni e originari del Trentino, sono stati denunciati per il reato di provocata valanga. La loro ‘bravata’ potrebbe costare loro caro, con conseguenze legali e penali da non sottovalutare.
Altri scialpinisti denunciati per negligenza
Sempre il 29 gennaio, altri due scialpinisti sono stati denunciati dai Carabinieri per lo stesso reato. I due erano stati travolti da una valanga durante una salita verso il Monte Piccolo Ivigna, fortunatamente senza riportare ferite.
In questo caso, i Carabinieri hanno accertato ‘gravi elementi di indubbia negligenza’, come la mancanza dell’Arva, l’apparecchio elettronico per la localizzazione di persone sotto la neve, e l’inosservanza dei divieti posti dalla segnaletica ai bordi delle piste.
Responsabilità e consapevolezza in montagna
Episodi come questi evidenziano la necessità di una maggiore consapevolezza e responsabilità da parte di chi frequenta la montagna, soprattutto in condizioni di rischio elevato. La ricerca di emozioni forti e la smania di visibilità sui social non possono giustificare comportamenti irresponsabili che mettono a repentaglio la propria e l’altrui sicurezza. È fondamentale rispettare le regole, seguire le indicazioni degli esperti e utilizzare le attrezzature di sicurezza adeguate per prevenire tragedie e garantire un’esperienza sicura e piacevole in montagna.