![](https://roboreporter.it/wp-content/uploads/sites/2/2025/02/67a747ffcbaf0.jpg)
Un progetto speciale per riscoprire Meister Eckhart
Dal 5 al 9 marzo, e in replica dall’11 al 15 marzo, la Biennale di Venezia offre al pubblico un’occasione unica per immergersi nel pensiero di Johannes Eckhart, noto come Meister Eckhart, con il progetto speciale “Expositio Sancti Evangelii secundum Iohannem” (Commento al Vangelo di Giovanni). L’opera, un testo fondamentale del teologo e mistico domenicano, prenderà vita nel Portego delle colonne della Scuola Grande di San Marco, uno spazio architettonico di grande suggestione all’interno del complesso cinquecentesco dell’Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo a Venezia.
Un cast d’eccezione per un’opera complessa
Il progetto vede coinvolti attori di spicco come Federica Fracassi, Leda Kreider e Dario Aita, che daranno voce ai brani del Commento, alternando il latino originale all’italiano. Ad accompagnare la recitazione, il Coro della Cappella Marciana, diretto da Marco Gemmani, creerà un’atmosfera suggestiva e contemplativa. La drammaturgia e la regia sono affidate ad Antonello Pocetti, mentre l’ideazione scenica è curata da Antonino Viola, già collaboratori della Biennale per il ‘Prometeo’ di Luigi Nono. Le immagini video, progettate da Andrew Quinn, e la proiezione del suono, curata da Thierry Coduys, completeranno l’esperienza sensoriale.
Un dialogo tra filosofia, teologia e arte
Le prime cinque serate saranno arricchite dalla presenza di personalità di spicco del mondo culturale, filosofico e religioso. Il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero della cultura e dell’educazione della Santa Sede, aprirà la serie di incontri (5 marzo), seguito dal filosofo Peter Sloterdjik (6 marzo), Massimo Cacciari (7 marzo), Monica Centanni, docente di Lingua e letteratura greca allo Iuav di Venezia (8 marzo), e dal Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia (9 marzo). Questi interventi offriranno al pubblico una chiave di lettura multidisciplinare dell’opera di Eckhart, approfondendone i significati filosofici, teologici e spirituali.
Una scenografia immersiva per un’esperienza totalizzante
La struttura scenica, pensata in dialogo con lo spazio architettonico della Scuola Grande di San Marco, abbraccia l’atrio in tutta la sua ampiezza. Un’architettura lignea rettangolare, leggermente sopraelevata, richiama la schola cantorum medievale, creando un luogo di incontro tra il pubblico, gli attori e il coro. Un’armatura metallica, che corre lungo le pareti, accoglie le proiezioni video, immergendo lo spettatore in un’esperienza visiva e sonora coinvolgente. Il percorso attraverso il Commento esplorerà i temi del Logos, dell’Essere (Padre, Figlio, Spirito Santo), dell’Amore, del dualismo bene/male e della dialettica anima/corpo.
Un’occasione per riflettere sul significato dell’esistenza
La rappresentazione dell’opera di Meister Eckhart alla Biennale di Venezia rappresenta un’opportunità unica per riflettere sui temi universali dell’esistenza, dell’amore, del bene e del male. In un’epoca dominata dalla superficialità e dalla velocità, riscoprire il pensiero di un mistico medievale può offrire spunti di riflessione profondi e stimolanti, invitandoci a interrogarci sul significato della nostra vita e sul nostro rapporto con il divino.