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Chiusura della campagna elettorale in Ecuador: Noboa punta sulla continuità, González sul ritorno al passato
A poche ore dall’inizio del silenzio elettorale, i candidati alla presidenza dell’Ecuador hanno intensificato i loro sforzi per consolidare il sostegno in vista delle elezioni di domenica 9 febbraio. Daniel Noboa e Luisa González, considerati i principali contendenti dai sondaggi, hanno concentrato le loro chiusure elettorali rispettivamente a Guayaquil e Quito. La campagna elettorale si è conclusa ufficialmente alla mezzanotte di giovedì 6 febbraio, come stabilito dal calendario elettorale.
Il conservatore Daniel Noboa, presidente ad interim e candidato per Azione Democratica Nazionale, ha organizzato la sua campagna di chiusura con due eventi strategici: una carovana a Guayaquil e una manifestazione nella capitale. Nel suo discorso, Noboa ha posto l’accento sulla continuità del suo governo, con particolare attenzione al rafforzamento della sicurezza, alla lotta alla corruzione e alla modernizzazione dell’apparato statale.
Luisa González, candidata di sinistra dell’alleanza Rivoluzione Cittadina-RETO, ha intensificato la sua attività nell’ultima settimana, visitando diverse province e concludendo con un grande evento a Guayaquil. González mira a ripristinare il modello di governo dell’ex presidente Rafael Correa, promettendo investimenti in infrastrutture, istruzione e sanità.
Guayaquil e Quito: il cuore della battaglia finale per la presidenza
Guayaquil, la città più grande e popolosa dell’Ecuador, e Quito, la capitale, sono state le sedi principali delle chiusure elettorali dei due candidati. La scelta di queste città non è casuale, in quanto rappresentano importanti bacini di voti e simboli politici del paese.
Noboa ha scelto Guayaquil, una città tradizionalmente conservatrice, per sottolineare il suo impegno per la sicurezza e la lotta alla criminalità, temi particolarmente sentiti dalla popolazione locale. Allo stesso tempo, la manifestazione nella capitale Quito ha rappresentato un tentativo di consolidare il sostegno tra i ceti medi e alti, più sensibili alle questioni della modernizzazione dello stato e della lotta alla corruzione.
González, d’altra parte, ha concentrato i suoi sforzi a Guayaquil, una città che ha visto crescere il sostegno al suo movimento negli ultimi anni, grazie alle politiche sociali promosse durante il governo di Rafael Correa. La sua campagna si è concentrata sulla promessa di un ritorno al passato, con investimenti massicci in infrastrutture, istruzione e sanità, settori che hanno subito tagli significativi negli ultimi anni.
Le promesse dei candidati: sicurezza, corruzione e investimenti
I due candidati hanno presentato programmi elettorali diversi, ma entrambi hanno posto l’accento su questioni cruciali per il futuro del paese. Noboa ha promesso di rafforzare la sicurezza, lottare contro la corruzione e modernizzare l’apparato statale, mentre González ha promesso di investire in infrastrutture, istruzione e sanità.
La sicurezza è una delle principali preoccupazioni degli ecuadoriani, a causa dell’aumento della criminalità e della violenza legata al traffico di droga. Noboa ha promesso di aumentare il numero di poliziotti, migliorare le attrezzature e rafforzare la cooperazione internazionale per combattere il crimine organizzato.
La corruzione è un altro problema endemico dell’Ecuador, che ha minato la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Noboa ha promesso di creare un’agenzia indipendente per combattere la corruzione e di rafforzare i controlli sui finanziamenti pubblici.
González, d’altra parte, ha promesso di investire in infrastrutture, istruzione e sanità, settori che hanno subito tagli significativi negli ultimi anni. La sua proposta si basa sulla convinzione che lo stato debba svolgere un ruolo più attivo nell’economia e nella società, garantendo servizi di qualità a tutti i cittadini.
Un futuro incerto per l’Ecuador: tra continuità e cambiamento
Le elezioni in Ecuador rappresentano un momento cruciale per il futuro del paese. I cittadini sono chiamati a scegliere tra due visioni diverse: quella di Noboa, che punta alla continuità del suo governo e alla modernizzazione dello stato, e quella di González, che propone un ritorno al passato e un ruolo più attivo dello stato nell’economia e nella società. Indipendentemente da chi vincerà, il nuovo presidente dovrà affrontare sfide enormi, tra cui la lotta alla criminalità, la corruzione e la povertà, e la necessità di rilanciare l’economia e garantire un futuro migliore a tutti gli ecuadoriani.