Chiara Ferragni chiede oltre un milione di euro di risarcimento a Fabrizio Corona per violazione di accordo di riservatezza
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La richiesta di risarcimento di Chiara Ferragni
Chiara Ferragni ha chiesto a Fabrizio Corona un risarcimento di oltre un milione di euro per la presunta violazione di una scrittura privata. Secondo quanto riportato, Corona si era impegnato per 10 anni ad astenersi da “commenti, valutazioni, esternazioni, anche se riferito da terzi, di carattere offensivo, denigratorio, dileggiante” nei confronti dell’influencer e imprenditrice e dell’ex marito Fedez, nome d’arte di Federico Leonardo Lucia.
La replica di Fabrizio Corona
Fabrizio Corona ha risposto alle accuse tramite i suoi canali social, contestando la richiesta di risarcimento. “Per pretendere tutela alla propria privacy, bisogna prima averla, una privacy”, ha affermato Corona. Ha poi aggiunto che Ferragni avrebbe “messo in piazza tutta la sua vita privata, comprese le ecografie dei suoi figli e lo ha fatto per profitto economico. Ora si risente perché viene raccontata la verità?”.
Le accuse di violazione dell’accordo
Secondo la diffida, firmata dall’avvocato Giuseppe Iannaccone, Corona avrebbe violato ben 11 volte la scrittura privata. L’accordo prevedeva un risarcimento di 100 mila euro per ciascuna violazione. Corona ha replicato che “non saranno né le diffide né eventuali azioni giudiziarie a fermarci. Nessuno ci può censurare”, annunciando nuove rivelazioni sul suo canale web e social falsissimo.it per il 10 febbraio.
Considerazioni sulla vicenda
La vicenda solleva questioni complesse sui confini tra privacy, libertà di espressione e diritto di cronaca. Da un lato, è comprensibile la volontà di Chiara Ferragni di tutelare la propria immagine e quella della sua famiglia da commenti denigratori. Dall’altro, la reazione di Fabrizio Corona pone l’accento sull’utilizzo della vita privata a fini economici e sulla difficoltà di invocare la privacy quando si è costantemente sotto i riflettori. Sarà interessante seguire gli sviluppi legali della vicenda e valutare come i tribunali bilanceranno i diversi interessi in gioco.
