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Una Famiglia di Campioni
Nella famiglia Sighel, il ghiaccio e le lame sono una tradizione tramandata di generazione in generazione. Roberto Sighel, padre di Pietro, è stato il primo italiano a conquistare un titolo mondiale nello short track, seguendo le orme del padre Mario. Oggi, Pietro, classe 1999, porta avanti l’eredità familiare con un palmarès invidiabile: un oro mondiale, sei titoli europei e due medaglie olimpiche conquistate a Pechino 2022 (argento e bronzo). La sua storia è un esempio di passione e dedizione, un percorso che lo ha portato a eccellere in uno sport che è parte integrante del suo DNA.
Milano-Cortina 2026: L’Obiettivo Primario
Il prossimo grande obiettivo di Pietro Sighel è Milano-Cortina 2026, un’Olimpiade in casa che rappresenta un’occasione unica e irripetibile. Tuttavia, la pressione è palpabile: “Alla mia prima Olimpiade avevo tutto da guadagnare, qui tutto da perdere e sarà difficile gestire la pressione”, confessa il pattinatore trentino. Nonostante le difficoltà, l’asticella è alta e l’ambizione è chiara: vincere i 1000 metri individuali e i 5000 con la squadra. La concorrenza è agguerrita, con canadesi, cinesi e coreani sempre ai vertici, ma Sighel e il team italiano sono pronti a dare il massimo per realizzare questo sogno.
Allenamenti Intensivi a Bormio
La preparazione per Milano-Cortina 2026 è intensa e costante. Pietro si allena quotidianamente nel centro federale di Bormio, condividendo l’appartamento con la sorella Arianna, anche lei atleta di short track e medagliata agli europei. “È come una sposa, stiamo sempre insieme”, scherza Sighel, sottolineando il forte legame che unisce i due fratelli e l’intero team nazionale. Gli allenamenti comprendono sessioni di 2-3 ore sul ghiaccio al mattino, seguite da riposo e ulteriori sessioni pomeridiane. Quando le condizioni meteorologiche non sono favorevoli, la preparazione continua in bicicletta o sui rulli.
Un Clima di Affiatamento in Nazionale
Il clima all’interno della nazionale italiana di short track è uno dei punti di forza del team. L’affiatamento tra gli atleti è cresciuto nel tempo, creando un ambiente positivo e stimolante. Fino ai 19 anni, Pietro è stato allenato dal padre Roberto, che lo ha sempre incoraggiato e consigliato. Nonostante avesse provato altri sport come arrampicata, ciclismo e judo, il feeling con i pattini è stato immediato e travolgente. Questo legame speciale con lo sport e con la famiglia ha contribuito a forgiare il campione che è oggi.
Dresda: Un Successo Storico
I recenti campionati europei di Dresda sono stati un trionfo per Pietro Sighel, che ha definito il risultato “quasi storico”. La presenza della sua famiglia ha reso l’esperienza ancora più speciale e significativa. Questo successo rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di avvicinamento a Milano-Cortina 2026, un segnale incoraggiante che testimonia la crescita e la maturazione dell’atleta.
Il Percorso Verso Milano-Cortina 2026
Il programma di avvicinamento a Milano-Cortina 2026 è serrato e ricco di appuntamenti importanti. A febbraio, l’Ice Skating Arena di Milano ospiterà una tappa del World Tour, un vero e proprio test event olimpico. A marzo, i mondiali in Cina rappresenteranno un’ulteriore occasione per misurarsi con i migliori atleti del mondo. Inoltre, sono previste numerose sessioni di allenamento estive e tappe di coppa del mondo tra novembre e dicembre, utili per qualificare ulteriori atleti ai Giochi. Nonostante gli impegni, Sighel non perde la concentrazione e continua a lavorare sodo per raggiungere il suo obiettivo.
Passioni e Miti
Nonostante la dedizione allo sport, Pietro Sighel ha anche passioni e interessi al di fuori del ghiaccio. “Il mio hobby? Il divano”, scherza, consapevole di avere poco tempo libero. Appassionato di calcio, segue le partite delle squadre che esprimono il miglior gioco. Il suo mito sportivo è Valentino Rossi, un vero numero uno. L’esempio del campione di Tavullia è una fonte di ispirazione per Sighel, che sogna di emulare le sue gesta e di conquistare l’oro olimpico.
Un Sogno da Inseguire
L’oro olimpico è il sogno che manca nella bacheca di Pietro Sighel. Consapevole delle numerose variabili che possono influenzare una competizione di short track, è determinato a dare il massimo per raggiungere questo traguardo. “Non a tutti gli atleti capita la fortuna di disputare un’Olimpiade in casa, vincere sarebbe il massimo”, afferma con emozione. Un successo che dedicherebbe alla sua famiglia, per chiudere il cerchio di una storia di passione, sacrificio e amore per lo sport.
Un Futuro Promettente per lo Short Track Italiano
La storia di Pietro Sighel è un esempio di come la passione e la dedizione, unite a un talento naturale, possano portare a grandi risultati. La sua ambizione di vincere l’oro olimpico a Milano-Cortina 2026 è un obiettivo ambizioso, ma non irraggiungibile. Con il supporto della sua famiglia, del team nazionale e di tutto il movimento sportivo italiano, Sighel ha tutte le carte in regola per realizzare il suo sogno e scrivere una nuova pagina nella storia dello short track italiano.