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Il ritorno all’Ariston: “Balorda nostalgia” e la maturità artistica
Olly, al secolo Federico Olivieri, si appresta a calcare nuovamente il palco del Teatro Ariston, a due anni dal suo debutto sanremese. Questa volta, il giovane cantautore genovese (23 anni) presenta “Balorda nostalgia”, un brano nato da un’intuizione del suo collaboratore di lunga data JVLI, che ha saputo trasformare un’idea in una canzone dal sound accattivante. Il titolo originale era “bastarda nostalgia”, ma poi è stato modificato. Olly descrive il brano come un “Tutta vita” (riferimento al suo ultimo album, certificato platino) della sua microsfera personale. A differenza dell’esperienza del 2023, in cui ammette di non essere stato completamente a fuoco, Olly si sente ora più maturo e consapevole del proprio percorso artistico. “Quest’anno non ci sarei andato al festival”, spiega, “ma grazie a un’intuizione, JVLI ha reso il pezzo giusto nel viaggio giusto”. L’obiettivo è quello di confermare il percorso intrapreso nell’ultimo anno, ricco di successi e collaborazioni, tra cui spicca il duetto con Angelina Mango, “Per due come noi”, che ha dominato le classifiche per sette settimane consecutive.
Omaggio a Fabrizio De Andrè con Goran Bregović
Per la serata delle cover, Olly ha scelto di rendere omaggio a un’icona della musica italiana, Fabrizio De Andrè, interpretando il brano “Il pescatore”. Ad accompagnarlo sul palco ci sarà Goran Bregović e la sua Wedding & Funeral Band, un connubio che promette di trasformare l’Ariston in una vera e propria festa. Il legame tra Olly e De Andrè è profondo, radicato nella comune origine genovese e nell’influenza che il cantautore ha avuto sulla sua formazione artistica. “A Genova il Faber si respira nei vicoli, in casa, è sui muri, sulle saracinesche: è dentro di noi e ci cresci insieme”, afferma Olly. L’omaggio a De Andrè non è una novità per il giovane artista, che da tempo include i suoi brani nei suoi live. L’incontro con Bregović rappresenta un’occasione unica per reinterpretare un classico della musica italiana in chiave balcanica, creando un’atmosfera di festa e celebrazione.
Autotune: strumento creativo o limite?
Come molti artisti della sua generazione, Olly non disdegna l’utilizzo dell’autotune, uno strumento che considera parte integrante del processo creativo. Tuttavia, sottolinea l’importanza di utilizzarlo con consapevolezza e competenza, per evitare di ottenere risultati controproducenti. “Mi sto impegnando a usarlo bene”, spiega, “però bisogna fare attenzione perché su chi non sa cantare è solo peggiorativo: meglio stonato che stonato con l’autotune. Io lo uso mentre scrivo perché mi permette di creare colori diversi”. Olly cita esempi di artisti come Daft Punk e Kanye West, che hanno saputo utilizzare l’autotune in modo innovativo e originale, trasformandolo in un elemento distintivo del loro sound.
Progetti futuri: dai palazzetti alla famiglia
Dopo il Festival di Sanremo, il percorso di Olly è già tracciato, con una primavera e un autunno ricchi di appuntamenti live, culminanti con il debutto nei palazzetti. Un traguardo importante, che l’artista considera il frutto di un percorso graduale e costante, iniziato sui piccoli palchi di Genova e proseguito nei club di Milano. “Sento di esserci arrivato facendo la gavetta”, afferma Olly, che non ha intenzione di bruciare le tappe. Parallelamente alla carriera musicale, Olly coltiva il desiderio di costruire una famiglia e di dedicare del tempo a se stesso. “Le mie pause le prenderò, perché voglio star bene e avere del tempo per me per costruire anche prima o poi una famiglia, ma sto capendo che è importante dire le cose quando hai da dirle”.
Un artista in crescita tra radici e innovazione
Olly rappresenta una figura interessante nel panorama musicale italiano contemporaneo. La sua capacità di coniugare radici culturali solide, come l’omaggio a De Andrè, con l’utilizzo di strumenti innovativi come l’autotune, lo rende un artista in grado di dialogare con il pubblico più giovane senza rinunciare alla propria identità. Il suo percorso, fatto di gavetta e impegno, dimostra che il successo è il risultato di un lavoro costante e di una profonda passione per la musica.