Seduta straordinaria del Consiglio di Amministrazione: addio a Meyer?
Il 5 febbraio si terrà una seduta straordinaria del consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala, preludio al rinnovo dei suoi componenti previsto entro il 17 febbraio. Al centro della discussione potrebbe esserci la buonuscita per l’attuale sovrintendente, Dominique Meyer, giunto al termine del suo mandato. Non si esclude la possibilità di un incarico di consulenza per Meyer, sebbene le sue recenti dichiarazioni abbiano suscitato non poche polemiche.
Le dichiarazioni di Meyer a Le Monde: un addio polemico
In un’intervista al magazine M di Le Monde, Meyer ha criticato la “retorica nazionalista” del principale partito di maggioranza, rivelando di aver evitato la presenza del presidente del Senato Ignazio La Russa al suo tavolo durante la cena di gala dopo l’inaugurazione del 7 dicembre. Queste affermazioni hanno suscitato reazioni contrastanti e potrebbero aver compromesso la sua posizione in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione.
Nomine in sospeso e strategie politiche
Il ministro della Cultura Alessandro Giuli, espressione dello stesso partito di La Russa, dovrà nominare due membri del prossimo consiglio di amministrazione. Al momento, non si conoscono i nomi dei candidati, né se verrà confermato il finanziere Francesco Micheli. Giuli non ha ancora incontrato il presidente della Lombardia Attilio Fontana, cui spetta la nomina di un consigliere. Sarà compito del nuovo consiglio firmare il contratto del nuovo sovrintendente, Fortunato Ortombina, e nominare il direttore del ballo (con un interim di un anno in attesa dell’arrivo di Roberto Bolle) e il direttore musicale, dopo la scadenza del contratto di Riccardo Chailly nel 2025. Nonostante le voci sull’arrivo di Daniele Gatti, nessun contratto è stato ancora firmato.
Rinnovamento del Consiglio: chi resta e chi va
È certa l’uscita di Fondazione Monte di Lombardia dal consiglio, riducendo il numero dei membri da dieci a nove. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala sarà confermato come presidente, mentre gli amministratori delegati di Eni (Claudio De Scalzi) e Allianz (Giacomo Campora) dovrebbero mantenere i loro incarichi. Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, potrebbe rimanere nel consiglio, mentre Alberto Meomartini dovrebbe lasciare il posto, forse sostituito da Diana Bracco.
Un futuro incerto per la Scala
Le tensioni politiche e le incertezze sulle nomine rendono il futuro del Teatro alla Scala particolarmente delicato. La capacità del nuovo consiglio di amministrazione di superare le divisioni e di lavorare in sinergia sarà fondamentale per garantire la stabilità e il prestigio del teatro a livello internazionale. La scelta dei nuovi direttori artistici e musicali sarà cruciale per definire la direzione artistica della Scala nei prossimi anni.