Il ritorno musicale di Mohsen Namjoo a Roma
Il 3 febbraio, Roma accoglierà l’unica tappa italiana del nuovo tour di Mohsen Namjoo, l’artista iraniano acclamato dalla stampa americana come il “Bob Dylan iraniano”. L’Accademia Filarmonica Romana, situata in via Flaminia 118, ospiterà due concerti, alle 19:00 e alle 21:30, dove Namjoo presenterà il suo ultimo progetto, “Minooor”, una performance audiovisiva che fonde arte, musica e narrazione per ripercorrere la storia e i ricordi legati all’Iran.
“Minooor”: un viaggio attraverso la storia iraniana
“Minooor” è un’esperienza immersiva che utilizza la musica e le immagini per raccontare la storia dell’Iran, in particolare il periodo successivo alla rivoluzione islamica del 1978-79. Questo evento storico ha segnato profondi cambiamenti politici, culturali e sociali nel paese, e Namjoo esplora queste trasformazioni attraverso la sua arte. Accompagnandosi con il sitar, strumento tradizionale indiano a corde ampiamente diffuso in Oriente, Namjoo crea un’atmosfera suggestiva che trasporta il pubblico in un viaggio attraverso il tempo e la memoria.
L’esilio e la condanna: la voce critica di Namjoo
Nato in una piccola città del nord-est dell’Iran e cresciuto a Mashhad, Mohsen Namjoo ha approfondito la musica classica persiana e studiato alla Tehran University of Art. Influenzato dai grandi musicisti occidentali come Jim Morrison ed Eric Clapton, ha sviluppato uno stile musicale unico che intreccia la tradizione persiana con il blues e il rock. Tuttavia, il suo atteggiamento critico nei confronti del regime islamico lo ha portato all’esilio nel 2008. Da allora, vive tra gli Stati Uniti e l’Europa, impossibilitato a tornare nel suo paese, dove è stato condannato a cinque anni di carcere per aver “disonorato” il Corano con la sua musica.
Uno stile unico tra Oriente e Occidente
La musica di Mohsen Namjoo è un ponte tra Oriente e Occidente, un dialogo tra la tradizione persiana e le influenze del blues e del rock. L’uso del sitar, strumento tradizionale indiano, si fonde con la chitarra elettrica, creando un suono unico e inconfondibile. Questo stile eclettico e innovativo ha reso Namjoo un artista apprezzato in tutto il mondo, capace di toccare le corde dell’anima con la sua musica e le sue parole.
Un’occasione per riflettere sulla cultura e la libertà di espressione
La tappa romana del tour di Mohsen Namjoo rappresenta un’importante occasione per immergersi nella cultura iraniana e riflettere sulla libertà di espressione. La sua storia personale, segnata dall’esilio e dalla condanna, testimonia le difficoltà che molti artisti affrontano nel difendere la propria arte e le proprie idee. La sua musica, che fonde tradizione e innovazione, è un invito al dialogo interculturale e alla comprensione reciproca.