Sequestro e Indagine per Frode Fiscale
La Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro d’urgenza, firmato dai pm di Milano, nei confronti della filiale italiana di FedEx per una frode fiscale di oltre 46,6 milioni di euro. L’indagine ha rivelato un complesso sistema di elusione fiscale che coinvolge 32 aziende, utilizzate come “serbatoio” per i dipendenti che, di fatto, lavoravano per FedEx. Queste società avrebbero accumulato un debito contributivo totale di oltre 78 milioni di euro nei confronti dell’Inps, soldi non versati come contributi ai lavoratori.
Il Sistema di Elusione e le Società ‘Serbatoio’
Secondo gli inquirenti, il sistema si basava sull’impiego di società “serbatoio”, formalmente datrici di lavoro degli spedizionieri, ma in realtà dipendenti da FedEx. Questo schema avrebbe permesso di abbattere il costo del lavoro, evitando il pagamento dei contributi previdenziali e fiscali. Le indagini hanno coinvolto oltre 30.000 lavoratori, di cui quasi 3.000 sono stati soggetti al fenomeno della “transumanza”, passando continuamente da una società all’altra. I sopralluoghi effettuati in alcune delle società coinvolte hanno rivelato capannoni in stato di abbandono e citofoni senza nominativi, evidenziando la natura fittizia di molte di queste aziende.
Indagati e Responsabilità
Tra gli indagati figurano la filiale italiana di FedEx, Stefania Pezzetti e Jan Bernd Haaksman, responsabili e firmatari delle dichiarazioni fiscali. L’inchiesta si inserisce in un contesto più ampio di indagini simili che hanno coinvolto altre filiali italiane di grandi imprese nei settori della logistica, dei trasporti e dei servizi di vigilanza. In passato, queste inchieste hanno portato al versamento di oltre 552 milioni di euro come risarcimento all’erario e all’assunzione come dipendenti di migliaia di lavoratori precedentemente impiegati dalle società “serbatoio”.
Precedenti e Collegamenti con Altre Inchieste
Le indagini hanno evidenziato che alcune delle società coinvolte in questo schema erano già emerse nell’inchiesta su Amazon, suggerendo una pratica diffusa e consolidata nel settore della logistica. Questo collegamento sottolinea la necessità di un controllo più rigoroso sulle pratiche di esternalizzazione e sull’impiego di società interposte, al fine di tutelare i diritti dei lavoratori e garantire la corretta applicazione delle normative fiscali e previdenziali.
Implicazioni e Riflessioni
La vicenda di FedEx Italia solleva gravi preoccupazioni riguardo alle pratiche di elusione fiscale e sfruttamento del lavoro nel settore della logistica. L’utilizzo di società “serbatoio” per abbattere il costo del lavoro non solo danneggia le casse dello Stato, ma precarizza la situazione di migliaia di lavoratori, privati dei loro diritti e delle tutele previste dalla legge. È fondamentale che le autorità continuino a indagare e a perseguire tali pratiche, garantendo un ambiente di lavoro equo e trasparente. Inoltre, è necessario un intervento legislativo che rafforzi i controlli e sanzioni più severe per le aziende che ricorrono a tali schemi illeciti.