L’Ispirazione di Scorsese e la Nascita di un Progetto
Tutto è iniziato con gli schizzi di combattimento realizzati da Martin Scorsese per il suo film ‘Toro scatenato’ (Raging Bull). Melissa Harris, affascinata da questi disegni, ha concepito un progetto che esplora il linguaggio degli storyboard, quei ‘copioni’ illustrati che precedono la realizzazione di un film. La Fondazione Prada ha abbracciato l’idea, dando vita, dopo due anni di ricerca, alla mostra ‘A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema’. L’esposizione, allestita all’Osservatorio della Fondazione Prada sopra la Galleria Vittorio Emanuele a Milano, è un’immersione nel mondo dei linguaggi visivi e delle loro infinite possibilità.
Un Viaggio Attraverso la Storia del Cinema in 800 Elementi
La mostra presenta oltre 800 elementi, tra storyboard che spaziano dagli anni ’20 fino al 2024, video, foto, documentari e installazioni. Si va dalla visione di Alejandro Jodorowsky per ‘Dune’, mai realizzata, al ‘Piccolo Buddha’ di Bernardo Bertolucci, da ‘Interstellar’ a ‘Train to Busan’ di San-ho Yeon, fino all’iconica scena della doccia di ‘Psycho’ di Alfred Hitchcock. Ogni storyboard è allestito con cura su tecnigrafi appositamente progettati, valorizzando le caratteristiche uniche di ciascun documento. Le foto di Agnès Varda per ‘Salut les Cubains’ sono esposte su basi di cartone, mentre gli schizzi di ‘Incontri ravvicinati del terzo tipo’ sono accompagnati da una mini pianola per riprodurre le celebri cinque note di John Williams. Lo storyboard di ‘Grand Budapest Hotel’ è presentato in versione animata su un tablet.
Oltre il Cinema: Danza, Animazione e Arte Contemporanea
Gli storyboard non sono solo strumenti per i registi, ma anche mezzi per risolvere problemi di inquadratura e chiarire la realizzazione tecnica dei film. Spesso sono disegnati dai registi stessi, ma anche da artisti come Pablo Buratti, che ha curato lo ‘storyboard’ della mostra, o da figure meno note. Per dare coerenza alla successione, i lavori sono stati raggruppati per temi, spaziando dal cinema alla televisione (con opere di Walt Disney, Miyazaki, Mr. Magoo e Popeye), alla danza (con note di coreografia) e all’arte contemporanea, come la videoinstallazione di Carrie Mae Weems ‘Leave, Leave Now!’. La mostra offre anche uno sguardo sul cinema africano, con un’ampia selezione di materiale.
Un ‘Chapter 2’ in Arrivo
La vastità del materiale esposto e la profondità dell’argomento trattato suggeriscono la possibilità di un ‘Chapter 2’, come ha anticipato Melissa Harris. La mostra ‘A Kind of Language’ non è solo un’esposizione, ma un’esperienza immersiva che rivela il complesso e affascinante processo creativo dietro ogni film, offrendo una nuova prospettiva sul linguaggio del cinema e sull’importanza degli storyboard.
Uno Sguardo Dietro le Quinte del Cinema
La mostra ‘A Kind of Language’ offre uno sguardo affascinante dietro le quinte del cinema, rivelando il ruolo cruciale degli storyboard nel processo creativo. Non si tratta solo di semplici disegni, ma di veri e propri ‘copioni’ visivi che guidano i registi nella realizzazione dei loro film. L’esposizione evidenzia come il linguaggio del cinema sia una combinazione di visione artistica e precisione tecnica, dove ogni dettaglio è studiato con cura per creare un’esperienza cinematografica coinvolgente. L’ampia selezione di opere, che spaziano da classici del cinema a creazioni contemporanee, dimostra la versatilità e l’importanza degli storyboard come forma d’arte a sé stante.