Audizione di John Elkann alla Camera: un momento cruciale per Stellantis
Il 19 marzo, il presidente di Stellantis, John Elkann, comparirà in audizione alla Camera dei Deputati per affrontare le preoccupazioni relative al futuro del gruppo automobilistico. Questa audizione, sollecitata da richieste bipartisan, rappresenta un’occasione fondamentale per Elkann per presentare il piano industriale di Stellantis e chiarire le prospettive occupazionali in Italia. L’incontro avviene in un contesto di incertezza per il settore automotive, segnato da crisi industriali, costi elevati per la transizione ecologica e tensioni commerciali internazionali.L’audizione segue un tavolo di confronto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 17 dicembre, dove era già stato discusso il ‘piano Italia’. L’obiettivo è fornire maggiore chiarezza sul futuro di Stellantis in un periodo particolarmente delicato per l’industria automobilistica.
Tesla, BMW e colossi cinesi contro i dazi UE: una battaglia legale in corso
Parallelamente alle questioni interne di Stellantis, il panorama internazionale dell’automotive è scosso da un’importante battaglia legale. Tesla, BMW e i tre principali gruppi automobilistici cinesi – Saic, Geely e Byd – hanno presentato ricorso alla Corte di Giustizia europea contro i dazi imposti dall’UE sulle auto elettriche importate dalla Cina. Le aziende contestano le tariffe aggiuntive, che possono raggiungere il 35% oltre ai dazi doganali del 10% già in vigore. Questi dazi sono stati introdotti alla fine dello scorso ottobre e hanno scatenato una serie di reazioni a livello globale.Il ricorso è stato avviato dopo che la Commissione europea ha imposto tariffe maggiorate sulle auto elettriche cinesi, una mossa che ha portato la Cina a presentare un ricorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio, denunciando il protezionismo europeo. La Cina ha poi avviato un’indagine antidumping sulle importazioni di carni di maiale, latticini, liquori e cognac dall’UE.
Le implicazioni dei dazi: impatti e controversie
Le azioni legali intraprese da Tesla, BMW e i gruppi cinesi mettono in luce le profonde divisioni che si sono create attorno alla politica dei dazi. L’associazione automobilistica tedesca Vda ha espresso forte contrarietà ai dazi, sottolineando la presenza significativa di BMW in Cina, dove produce modelli anche per il mercato europeo. Tesla, che produce a Shanghai il Model 3 e il Model Y, ha ottenuto una riduzione dei dazi aggiuntivi al 7,8% grazie al livello inferiore di sussidi pubblici cinesi ricevuti. Al contrario, i dazi per Byd sono del 17%, del 18,8% per Geely e del 35,3% per Saic. La Commissione Europea ha spiegato che le aziende che hanno collaborato all’indagine hanno beneficiato di tariffe aggiuntive ridotte al 20,7%, mentre il 35,3% è la quota massima imposta oltre al 10% iniziale.La disputa sui dazi ha radici profonde nella competizione globale per il mercato delle auto elettriche e nella percezione di pratiche commerciali sleali. L’amministrazione americana aveva in precedenza aumentato i dazi alle importazioni di auto elettriche cinesi al 100%, in risposta ai sussidi pubblici cinesi.
Un contesto di sfide e opportunità per l’industria automobilistica
L’audizione di John Elkann e le azioni legali contro i dazi UE evidenziano un momento di transizione e sfida per l’industria automobilistica. Le tensioni commerciali internazionali, la necessità di una transizione verso la mobilità elettrica e le preoccupazioni per l’occupazione in Europa rendono cruciale un dialogo aperto e costruttivo. È fondamentale che le politiche industriali e commerciali siano equilibrate, promuovendo la concorrenza leale e sostenendo l’innovazione e l’occupazione. La capacità di Stellantis di adattarsi a questo contesto e di definire una strategia chiara per il futuro sarà determinante per il suo successo e per l’industria automobilistica italiana nel suo complesso.