Archiviazione del caso Manson: La decisione della procura
Il procuratore della contea di Los Angeles, Nathan Hochman, ha annunciato l’archiviazione del caso contro il cantante Marilyn Manson, il cui vero nome è Brian Warner. Dopo quattro anni di indagini, la procura ha concluso che non ci sono prove sufficienti per incriminare Manson per molestie sessuali e violenza domestica. Hochman ha spiegato che le accuse di violenza domestica sono cadute in prescrizione, mentre per quelle di molestie sessuali non si ritiene di poter ottenere una condanna oltre ogni ragionevole dubbio. Nonostante l’archiviazione, il procuratore ha espresso ammirazione per il “coraggio e la resilienza” delle donne che hanno denunciato Manson, riconoscendo la loro “pazienza” nel collaborare con le indagini.
Le accuse e le protagoniste: Evan Rachel Wood ed Esmé Bianco
Le accuse contro Manson sono emerse in seguito al movimento #MeToo, con l’attrice di “Westworld”, Evan Rachel Wood, che ha rivelato di essere stata vittima di violenza domestica da parte di Warner. La loro relazione, iniziata nel 2007 quando Wood aveva 19 anni e Manson 38, è stata segnata da un matrimonio nel 2010, seguito da una rapida separazione. Wood ha denunciato Manson nel 2021, ma lui ha risposto con una controdenuncia per diffamazione. Un’altra accusatrice è stata l’attrice di “Trono di Spade”, Esmé Bianco, che ha intentato una causa contro Manson, poi risolta con un accordo extragiudiziale. Bianco aveva denunciato stupri e abusi, fornendo agli investigatori “centinaia di prove”, tra cui foto di lividi, tagli, email e minacce.
La reazione delle accusatrici e le lungaggini dell’inchiesta
Prima dell’archiviazione del caso, Esmé Bianco aveva espresso pubblicamente la sua frustrazione per le lungaggini dell’inchiesta. Nel corso del 2023, l’allora procuratore George Gascón aveva alimentato le speranze delle accusatrici, affermando che si stavano seguendo “nuove piste” che si sarebbero aggiunte alle prove già raccolte contro Manson. Nonostante ciò, le indagini non hanno portato a un’incriminazione. La procura non ha reso noti i nomi di tutte le accusatrici di Manson, ma è noto che oltre a Wood e Bianco, diverse altre donne hanno testimoniato contro il cantante.
Il contesto e le implicazioni
L’archiviazione del caso Manson solleva questioni complesse sulla difficoltà di portare a termine casi di violenza domestica e molestie sessuali, specialmente quando si tratta di eventi del passato. La prescrizione dei reati e la necessità di prove inconfutabili sono ostacoli significativi nel sistema giudiziario. Il caso Manson ha anche evidenziato la forza e il coraggio delle donne che si sono fatte avanti per denunciare abusi, nonostante il rischio di ritorsioni e la lunga attesa per la giustizia. La decisione della procura, sebbene non porti a una condanna, riconosce la validità delle loro testimonianze e la loro resilienza.
Riflessioni sulla giustizia e la complessità dei casi di violenza
L’archiviazione del caso contro Marilyn Manson è un esempio di come la giustizia possa essere complessa e talvolta inefficace, soprattutto quando si tratta di accuse di violenza domestica e molestie sessuali. Se da un lato la prescrizione dei reati e la necessità di prove inconfutabili sono principi fondamentali del diritto, dall’altro possono lasciare un senso di incompletezza e frustrazione nelle vittime. Il coraggio di donne come Evan Rachel Wood ed Esmé Bianco nel denunciare pubblicamente le loro esperienze è un atto di grande forza, che merita rispetto e ammirazione, indipendentemente dall’esito giudiziario. Questo caso ci ricorda che la lotta contro la violenza di genere è ancora lunga e complessa, e che è necessario un impegno collettivo per creare una società più giusta ed equa.