Riduzione del numero di arbitri: un obiettivo ambizioso
Il numero degli arbitri in Italia è destinato a diminuire. Gianluca Rocchi, responsabile della Can, ha dichiarato che l’attuale organico di 39 arbitri è eccessivo e che l’obiettivo è arrivare a un numero compreso tra 30 e 32. “Abbiamo un grande organico e dobbiamo ridurlo: non sarà facile, ma dovremo arrivare a un numero ridotto perché 39 arbitri sono oggettivamente tanti”, ha affermato Rocchi in conferenza stampa al termine del campionato. “Crediamo che il numero giusto sia di 30-32, ma al momento è un obiettivo molto lontano”.
Il ruolo della Federazione nel supporto agli arbitri in uscita
La riduzione del numero di arbitri comporterà inevitabilmente l’uscita di alcuni professionisti. Il presidente dell’Aia, Carlo Pacifici, ha sottolineato la necessità di un supporto da parte della Federazione per questi arbitri. “È logico che dovremo ragionare su una contrazione del numero”, ha spiegato Pacifici. “Il gruppo attuale viene dalla riunificazione delle vecchie Can, prima si usavano gli addizionali, e il dismettere ragazzi che hanno investito molto deve comportare un aiuto da parte della federazione, trovare una sorta di paracadute per gli arbitri che a fine stagione lasciano l’attività”.
La crescita del gruppo dei giovani arbitri
Nonostante la riduzione del numero di arbitri, Rocchi ha espresso ottimismo riguardo alla crescita del gruppo dei giovani arbitri. “Siamo sulla buona strada”, ha affermato. “Ora abbiamo 3 elite in Uefa e dopo l’uscita di Orsato vogliamo riportarne un terzo e magari tornare a quattro”. Rocchi ha anche sottolineato l’importanza di ringiovanire il gruppo internazionale. “Gli ultimi sono stati Sozza e Colombo, abbiamo forzato un po’ la mano e forzeremo la mano, perché vediamo in gare internazionali arbitri di 33 anni che fanno finali di Supercoppa: se nominiamo un internazionale di 39 anni, avrà una prospettiva limitata”.
Un processo delicato
La riduzione del numero di arbitri è un processo delicato che richiede un’attenta pianificazione e un’equa gestione. La Federazione dovrà garantire un supporto adeguato agli arbitri che lasceranno l’attività, offrendo loro una prospettiva di futuro. Al contempo, è fondamentale continuare a investire nella crescita dei giovani arbitri, garantendo loro le migliori opportunità di formazione e di crescita professionale. La scelta di ringiovanire il gruppo internazionale è una strategia necessaria per garantire la competitività e l’eccellenza dell’arbitraggio italiano a livello internazionale.