Sinner domina Shelton e si guadagna la finale
Jannik Sinner ha raggiunto la finale degli Australian Open, dimostrando ancora una volta la sua straordinaria forma fisica e mentale. L’azzurro ha sconfitto lo statunitense Ben Shelton con un netto 7-6, 6-2, 6-2, in una partita che lo ha visto crescere progressivamente dopo un inizio un po’ titubante. Shelton, pur mettendo in campo tutta la sua potenza e velocità, non è riuscito a contrastare la costanza e la tattica impeccabile di Sinner.
Un inizio difficile, poi la svolta
La partita non è iniziata nel migliore dei modi per Sinner, che ha subito perso il servizio e si è ritrovato sotto 2-0. Tuttavia, l’altoatesino ha reagito prontamente, recuperando il break e portandosi sul 3-2. Nonostante la pressione di Shelton, che ha avuto anche due palle set, Sinner ha dimostrato grande freddezza e si è aggiudicato il primo set al tie-break. Questo momento è stata la chiave di volta della partita, permettendo a Sinner di prendere il controllo.
Resistenza e tattica: le armi vincenti di Sinner
Nei successivi due set, Sinner ha mostrato una notevole capacità di resistenza, sia fisica che mentale. I games sono stati combattuti, ma l’azzurro è sempre riuscito a trovare il colpo decisivo per chiudere i punti. La tattica di Sinner si è rivelata efficace: ha allungato gli scambi, costringendo Shelton a spendere energie e a commettere errori. Il tennista statunitense, infatti, ha alternato colpi di alta classe a errori incomprensibili, subendo l’iniziativa dell’avversario. Nel terzo set, Shelton ha ceduto sia fisicamente che psicologicamente, permettendo a Sinner di chiudere rapidamente l’incontro.
La sfida per il titolo contro Zverev
Domenica, Sinner affronterà in finale Alexander Zverev, che ha beneficiato del ritiro di Novak Djokovic dopo aver perso il primo set. Zverev, numero 2 del ranking mondiale, è un avversario temibile, con un bilancio di 4-2 a suo favore nei precedenti contro Sinner. L’ultima sfida tra i due risale allo scorso anno, quando l’italiano ha vinto a Cincinnati con un tiratissimo 7-6 5-7 7-6. Zverev, pur non avendo mai vinto un torneo Slam, è un avversario di grande esperienza, arrivato in finale agli Us Open del 2020. La finale si preannuncia quindi come una sfida affascinante.
Sinner, il più giovane a raggiungere due finali a Melbourne
Con questa finale, Jannik Sinner, a 23 anni e 163 giorni, è diventato il più giovane tennista a raggiungere due finali agli Australian Open. Il precedente primato apparteneva a Jim Courier, che nel 1993 aveva raggiunto la finale a 22 anni e 167 giorni. Questo dato sottolinea la precocità e il talento del tennista altoatesino, che si conferma come uno dei protagonisti assoluti del tennis mondiale.
Altri appuntamenti: finali femminile e doppio maschile
Oltre alla finale maschile, gli Australian Open offriranno altri appuntamenti imperdibili. Domani, alle 9:30 italiane, si disputerà la finale femminile tra la bielorussa Aryna Sabalenka, alla ricerca del tris a Melbourne, e la statunitense Madison Keys. Subito dopo, Andrea Vavassori e Simone Bolelli scenderanno in campo per il titolo del doppio maschile. I due italiani, già finalisti lo scorso anno, affronteranno la coppia formata dal finlandese Harri Heliovaara e dal britannico Henry Patten.
Un cammino di crescita e maturità
La prestazione di Sinner in questo torneo evidenzia una crescita costante sia dal punto di vista tecnico che mentale. La sua capacità di reagire alle difficoltà e di mantenere la calma nei momenti cruciali sono segni di una maturità che lo proiettano verso traguardi sempre più importanti. La finale contro Zverev rappresenta una sfida significativa, ma Sinner ha tutte le carte in regola per competere e puntare alla vittoria.