Violenza contro gli arbitri in aumento, ma calano i casi gravi
La violenza contro gli arbitri in Serie A è in aumento, con 519 casi registrati al 31 maggio, rispetto ai 334 della scorsa stagione. Lo ha rivelato Carlo Pacifici, presidente dell’Aia, nel corso della conferenza stampa di fine campionato al Centro tecnico federale di Coverciano.
Tuttavia, i casi gravi sono diminuiti, passando da 70 a 105. “L’inasprimento delle sanzioni a carico dei violenti ha sortito un risultato positivo sulle violenze gravi”, ha affermato Pacifici.
Tra i responsabili dei 519 casi, 341 sono stati messi in atto da calciatori, 129 da dirigenti (di cui 30 allenatori, 86 dirigenti, 13 massaggiatori), e 49 da estranei.
“E’ un problema culturale da affrontare in maniera più incisiva all’interno delle società”, ha sottolineato Pacifici. “L’arbitro non è un nemico, è il 23esimo calciatore”.
Rocchi: “Serve un cambio culturale e meno interviste agli allenatori sugli arbitri”
Gianluca Rocchi, responsabile della Can, è tornato sul suo sfogo dopo i fatti di Salernitana-Napoli dello scorso gennaio, in cui aveva espresso forti critiche nei confronti dei comportamenti di alcuni allenatori.
“Mi scuso se sono stato duro con qualcuno dopo Salerno, però serviva e lo rifarei cento volte”, ha dichiarato Rocchi. “C’era una situazione in cui certi comportamenti non erano accettabili, c’era un incremento della tensione tutte le settimane”.
Rocchi ha poi suggerito di limitare le interviste degli allenatori sugli arbitri per ridurre le polemiche. “Non fare interviste agli allenatori sugli arbitri per 6, 12 ore limiterebbe l’85-90% delle polemiche”, ha detto.
Var ‘a chiamata’: un’ipotesi per il futuro?
Rocchi ha anche accennato alla possibilità di un Var ‘a chiamata’ in futuro, sottolineando però la necessità di studiare attentamente l’utilizzo di questa tecnologia.
“C’è un esperimento in corso della Fifa con i campionati giovanili”, ha spiegato Rocchi. “Lo strumento è talmente innovativo che in futuro dico, perché no, può esserci la possibilità. Ma il problema è sempre capire come utilizzarlo”.
Un problema culturale da affrontare
L’aumento dei casi di violenza contro gli arbitri in Serie A è un problema serio che richiede un’azione immediata e incisiva. È fondamentale promuovere un cambio culturale all’interno del mondo del calcio, educando tutti gli attori coinvolti, dai calciatori ai dirigenti, al rispetto per gli arbitri e per il loro ruolo fondamentale nel garantire la correttezza e la sicurezza delle partite. La limitazione delle interviste degli allenatori sugli arbitri potrebbe essere un passo importante per ridurre le polemiche e la pressione sugli arbitri, ma è necessario anche un lavoro di sensibilizzazione più profondo per contrastare l’atteggiamento di ostilità e aggressività che spesso si manifesta nei confronti degli arbitri.