Chiusura contrastata per Piazza Affari
Piazza Affari ha chiuso la giornata in territorio negativo, con un calo dello 0,57%, posizionandosi come la maglia nera tra i listini del Vecchio continente. Il settore bancario ha esercitato una pressione significativa sull’indice, contribuendo al ribasso generale. In questo contesto, lo spread tra Btp e Bund si è attestato a 107 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,6%.
Prysmian guida la carica grazie all’AI
In netta controtendenza rispetto all’andamento generale del mercato, Prysmian ha registrato una performance eccezionale, con un aumento del 3,4%. Questo risultato è attribuibile alle prospettive di crescita derivanti dagli investimenti in infrastrutture per l’intelligenza artificiale, un settore che potrebbe beneficiare significativamente dalle politiche promosse da Donald Trump. Gli analisti prevedono un impatto positivo per l’azienda, leader nel settore dei cavi e sistemi per l’energia e le telecomunicazioni.
Performance positive in altri settori
Nonostante la prevalenza di segni negativi, alcuni titoli sono riusciti a distinguersi. Leonardo ha guadagnato l’1,6%, beneficiando probabilmente delle prospettive positive nel settore della difesa. Anche Iveco (+1,4%) e Amplifon (+1,1%) hanno mostrato una buona tenuta. Il settore del lusso ha registrato una crescita, con Cucinelli (+1,4%) e Moncler (+0,4%), sostenuti dalle aspettative di dazi meno severi del previsto. Pirelli (+0,9%) e Stellantis (+0,4%) hanno anch’esse contribuito a mitigare le perdite complessive.
Vendite sulle utility e l’energia
Il settore delle utility e dell’energia ha subito pesanti vendite, con A2a che ha ceduto il 2,9%, Hera il 2%, Saipem l’1,6%, Enel l’1,5% ed Eni lo 0,4%. Questi ribassi riflettono probabilmente le preoccupazioni degli investitori riguardo alle prospettive future del settore, influenzate da fattori come le politiche energetiche e le dinamiche dei prezzi delle materie prime.
Banche in difficoltà
Il settore bancario ha particolarmente sofferto, con Mps in calo del 2,3%, Banco Bpm dell’1,6% (anche a causa dell’offerta di Unicredit, che ha perso lo 0,9%), Bper dell’1,6% e Intesa Sanpaolo dell’1,5%. Le incertezze legate al contesto macroeconomico e le specifiche dinamiche del settore bancario italiano hanno pesato sulle performance dei titoli.
Altri titoli in evidenza
Campari ha perso il 2% e Nexi l’1,8%. Tim ha ceduto lo 0,7%, nonostante l’annuncio di poter incassare 1 miliardo per la vicenda del canone del 1998. Stm ha registrato un calo dello 0,6%. Tra le società a minor capitalizzazione, Lu-Ve (+3,4%) e Carel Industrie (+0,9%) hanno mostrato una buona performance, guardando con interesse agli investimenti americani.
Un mercato diviso tra opportunità e incertezze
La giornata borsistica milanese ha evidenziato un mercato diviso tra opportunità specifiche, come quelle legate all’intelligenza artificiale per Prysmian, e incertezze che gravano su settori chiave come quello bancario e delle utility. L’andamento contrastato riflette la complessità del contesto economico attuale, in cui fattori globali e specificità nazionali si intrecciano influenzando le scelte degli investitori. Sarà interessante osservare come evolveranno le dinamiche nei prossimi giorni, con particolare attenzione alle decisioni politiche ed economiche che potrebbero influenzare i mercati.