Un’edizione da record per il programma Welcome
Il programma ‘Welcome. Working for Refugee Integration’, promosso dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), ha registrato numeri senza precedenti per l’edizione 2024. Ben 253 aziende hanno presentato domanda per il logo Welcome, un riconoscimento che l’UNHCR concede alle imprese che si sono distinte per l’inclusione lavorativa delle persone rifugiate attraverso percorsi di inserimento dedicati. Questo dato segna un incremento rispetto alle 244 candidature del 2023 e rappresenta il numero più alto mai registrato dal lancio del programma.
Cerimonia di premiazione e impatto del programma
La cerimonia di conferimento del logo Welcome si terrà il 20 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato. Con le aziende premiate nel 2024, si stima che il totale delle imprese riconosciute dal 2017 raggiungerà quota 950. Chiara Cardoletti, Rappresentante dell’UNHCR per l’Italia, la Santa Sede e San Marino, ha sottolineato come i rifugiati, con il loro coraggio, talento e determinazione, rappresentino una risorsa preziosa per l’Italia, soprattutto in un contesto demografico caratterizzato da bassa natalità e carenza di forza lavoro. L’integrazione lavorativa dei rifugiati, secondo Cardoletti, può contribuire a colmare lo squilibrio tra domanda e offerta di competenze, favorendo lo sviluppo economico e sociale del Paese.
Distribuzione geografica e settori più attivi
Le aziende candidate al logo Welcome provengono da 17 regioni italiane, con la Lombardia (74) e il Piemonte (39) che si confermano le regioni più attive. La Puglia ha registrato un notevole aumento delle candidature, passando da 16 a 23, superando regioni come Lazio e Veneto. I settori più rappresentati sono i servizi del terzo settore, l’ospitalità e l’edilizia. Quest’ultimo, in particolare, ha visto un incremento significativo, con 43 candidature rispetto alle 29 del 2023. Questo dato sottolinea l’importanza del settore delle costruzioni come ambito di inclusione lavorativa per i rifugiati.
Iniziative di inclusione e contratti a tempo indeterminato
I dati preliminari dell’UNHCR rivelano che nel 2024 sono state attivate 17.310 iniziative di inclusione lavorativa per i rifugiati, con un aumento del 47% rispetto all’anno precedente. Si stima che, dal 2017, il numero totale di percorsi di inserimento raggiungerà quasi 50.000. Le agenzie per il lavoro hanno svolto un ruolo fondamentale, contribuendo all’87% di queste iniziative. Un dato incoraggiante è la crescita dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, che hanno raggiunto il 10% di tutte le inclusioni, rispetto al 6,61% del 2023. Questo evidenzia una maggiore stabilità lavorativa per i rifugiati inseriti nel mondo del lavoro.
Sfide e aree di miglioramento
Nonostante i risultati positivi, l’UNHCR sottolinea che persistono alcune sfide. I contratti temporanei, le barriere linguistiche e la limitata partecipazione femminile (solo il 19% degli inserimenti totali) rappresentano ancora aree su cui concentrare gli sforzi. Le grandi aziende continuano a dimostrare un forte impegno, con 78 candidature nel 2024. Il successo del programma Welcome, conclude l’UNHCR, è la prova del grande potenziale in termini di competenze e professionalità che i rifugiati portano con sé nei paesi che li accolgono.
Un passo avanti verso una società più inclusiva
L’incremento delle aziende che partecipano al programma ‘Welcome’ è un segnale positivo di una crescente consapevolezza del valore dell’inclusione lavorativa dei rifugiati. Questo non solo offre opportunità di crescita professionale e personale ai rifugiati, ma arricchisce anche il tessuto sociale ed economico del nostro paese. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide ancora esistenti, come la precarietà dei contratti e le barriere linguistiche, per garantire un’integrazione completa e duratura. La collaborazione tra istituzioni, aziende e organizzazioni del terzo settore è essenziale per costruire una società più equa e inclusiva, dove le competenze e il talento di tutti possano essere valorizzati.