Presentazione a Roma: l’Italia del Rugby alza l’asticella
L’Italia del rugby ha presentato a Roma, nella suggestiva cornice di Palazzo Brancaccio e con uno sfondo iconico come il Colosseo, le proprie ambizioni per il prossimo Sei Nazioni. Celebrando i 25 anni dall’ingresso degli azzurri nel torneo, l’obiettivo è chiaro: superare gli 11 punti conquistati l’anno scorso, frutto delle vittorie contro Scozia e Galles e del pareggio con la Francia. Il CT Gonzalo Quesada ha sottolineato l’importanza di dimostrare che l’Italia può competere con le altre cinque nazioni, diventando una presenza stabile e competitiva nel torneo. “Sappiamo contro chi giochiamo e la dimensione di queste sfide”, ha ammesso Quesada, “ma vogliamo competere con tutti, anche se sarà complicatissimo fare meglio dell’anno scorso”.
Il calendario delle sfide: un cammino impegnativo
Il cammino dell’Italia nel Sei Nazioni 2025 inizierà il 1 febbraio a Murrayfield contro la Scozia. L’8 febbraio, l’esordio in casa all’Olimpico contro il Galles, desideroso di rifarsi dopo il cucchiaio di legno dello scorso anno. Il 23 febbraio, sempre a Roma, la sfida con la Francia, per poi chiudere il torneo con le trasferte in Inghilterra il 9 marzo e in casa contro l’Irlanda il 15 marzo. Un calendario impegnativo, ma che non spaventa gli azzurri, pronti a dimostrare il proprio valore.
Un nuovo spirito azzurro: determinazione e fiducia
“Vogliamo essere fonte d’ispirazione per tutti coloro che ci seguono, fieri e pronti a rispondere al meglio a queste aspettative”, ha rimarcato Quesada, sottolineando come la squadra sia diventata “difficile da battere”. L’obiettivo è chiaro: “andare ancora più lontano”. Il capitano Michele Lamaro ha confermato il cambiamento di percezione da parte delle altre squadre, sottolineando come l’Italia sia “migliore dell’anno scorso”. Nonostante ciò, Lamaro ha invitato alla concentrazione e al miglioramento continuo, ribadendo come “la cosa più importante è continuare a ottenere risultati”.
Il Sei Nazioni come motore di crescita per il rugby italiano
Il Sei Nazioni non è solo un torneo per fare bella figura, ma un’opportunità per ispirare e far crescere l’intero movimento rugbistico italiano. “Per competere veramente a lungo termine con le altre nazioni, abbiamo bisogno di più bambini che giocano a rugby, diffondendo questo sport”, ha spiegato Quesada. L’obiettivo, dunque, è quello di scrivere una nuova pagina da record, con un Sei Nazioni sempre più tinto d’azzurro, con l’ambizione di lasciare un segno indelebile nella storia del rugby italiano.
Un futuro promettente per il rugby italiano
L’approccio ambizioso e determinato della Nazionale italiana di rugby al prossimo Sei Nazioni è un segnale positivo per il futuro di questo sport in Italia. Dopo anni di difficoltà, la squadra sembra aver trovato una nuova identità e una maggiore consapevolezza delle proprie capacità. Sarà interessante vedere come gli azzurri affronteranno le sfide che li attendono, con la speranza che possano continuare a crescere e a ispirare le nuove generazioni di rugbisti italiani. L’obiettivo di coinvolgere più giovani nel rugby è fondamentale per garantire una crescita sostenibile e duratura di questo sport nel nostro paese.