La sentenza a favore del fornaio
Un fornaio di Esselunga, attivo da 14 anni in due supermercati di Bergamo e provincia, ha ottenuto una importante vittoria legale. La giudice del lavoro Giulia Bertolino ha condannato Esselunga a pagare oltre 23mila euro di arretrati a seguito di un ricorso presentato dal lavoratore, assistito dalla Filcams-Cgil, per un inadeguato inquadramento aziendale.
La sentenza ha accolto le richieste del fornaio, ritenendo “priva di fondamento” la richiesta dell’azienda che lo aveva invitato a sostenere un esame preselettivo per ottenere il riconoscimento del nuovo inquadramento. In base alla sentenza, Esselunga dovrà corrispondere al lavoratore 23.476 euro a titolo di differenze retributive tra il 4/o e il 3/o livello di inquadramento, compresi gli scatti e la 14/a mensilità fino al giugno del 2023, oltre a interessi, rivalutazione monetaria e “successive maturande differenze”.
La centralità del contratto collettivo e della contrattazione integrativa
Secondo Lorenzo Cortinovis della Filcams-Cgil di Bergamo, la sentenza “ristabilisce la centralità del contratto collettivo nazionale di lavoro e della contrattazione integrativa rispetto alle interpretazioni unilaterali adottate da Esselunga, riaffermando che i livelli di inquadramento devono essere determinati sulla base delle mansioni concretamente svolte e non attraverso criteri arbitrari decisi unilateralmente dall’azienda”.
La sentenza, quindi, non solo riconosce il diritto del lavoratore al giusto inquadramento, ma ribadisce l’importanza del rispetto dei contratti collettivi e della contrattazione integrativa come strumenti per garantire la corretta applicazione delle norme lavorative.
Un precedente importante per altri lavoratori
Il segretario generale della Filcams-Cgil di Bergamo, Nicholas Pezzè, ha sottolineato che la vittoria del fornaio “non solo restituisce giustizia al lavoratore ricorrente, ma apre la strada per una battaglia più ampia”.
Pezzè ha annunciato che la Filcams-Cgil chiederà ad Esselunga il riconoscimento del giusto livello per tutti i lavoratori che si trovano in simili condizioni e gli arretrati per tutti coloro che sono stati inquadrati in modo inadeguato. Questa battaglia si inserisce in un contesto più ampio di tutela dei diritti dei lavoratori e di lotta contro le interpretazioni unilaterali dei contratti da parte delle aziende.
Un segnale positivo per la tutela dei lavoratori
Questa sentenza rappresenta un segnale positivo per la tutela dei diritti dei lavoratori e per la lotta contro le interpretazioni unilaterali dei contratti da parte delle aziende. La decisione della giudice del lavoro di dare ragione al fornaio di Esselunga ribadisce l’importanza del rispetto dei contratti collettivi e della contrattazione integrativa come strumenti per garantire la corretta applicazione delle norme lavorative. Sarà interessante vedere se questa sentenza avrà un impatto positivo sulle future decisioni di Esselunga in merito all’inquadramento dei propri dipendenti e se altri lavoratori, in situazioni simili, saranno incoraggiati a ricorrere alle vie legali per ottenere giustizia.