Csm boccia la separazione delle carriere
La Commissione del Consiglio Superiore della Magistratura (Csm) ha espresso un parere negativo sulla proposta di separazione delle carriere dei magistrati. La mozione, votata da tutti i togati e da alcuni laici, afferma che la separazione “non trova riscontro nella giurisprudenza costituzionale” e non si comprende in che modo “possa contribuire a migliorare qualità ed efficienza della giurisdizione”. La commissione ha inoltre evidenziato una serie di conseguenze pratiche che andranno affrontate in caso di approvazione della proposta. Un solo voto, invece, è stato espresso a favore di un parere alternativo che sosteneva che la separazione non comporta “alcun rischio”.
Dibattito aperto: emendamenti e questione pregiudiziale
Il dibattito sulla separazione delle carriere resta aperto. Il termine per la presentazione degli emendamenti al progetto di legge è scaduto alle 12 di oggi. Domani il plenum del Csm si riunirà per votare la questione pregiudiziale presentata dall’opposizione al testo, e successivamente inizierà l’esame delle proposte di modifica. Tra gli emendamenti presentati, quello di Forza Italia si distingue per la proposta di cancellare il sorteggio per i componenti laici del Csm, lasciando l’elezione così come è attualmente, cioè da parte del Parlamento in seduta comune. Il sorteggio resterebbe invece solo per i componenti togati.
Un dibattito complesso e divisivo
La separazione delle carriere è una questione complessa e divisiva che solleva interrogativi sulla struttura e sul funzionamento della magistratura italiana. La bocciatura da parte del Csm non chiude il dibattito, che proseguirà in Parlamento. Sarà importante valutare attentamente le conseguenze di questa riforma e il suo impatto sulla giustizia italiana, tenendo conto di tutti gli aspetti e le opinioni in gioco.