L’Italia ‘timida’ sui veicoli finanziari
Mentre molti Paesi Ue hanno inserito nei propri Pnrr strumenti finanziari per prolungare l’utilizzo dei fondi europei oltre il 2026, l’Italia, con il piano più ricco, ne ha inseriti solo 11,8 miliardi su 194,4 totali. La Spagna, ad esempio, ne ha 76 su 163, la Grecia 17,7 su 36,6.
Veicoli finanziari: cosa sono e come funzionano
I veicoli finanziari, inseriti nel Pnrr, sono strumenti che permettono di utilizzare i fondi europei anche dopo la scadenza del 2026. Possono assumere diverse forme, come fondi per la resilienza regionale, di co-investimento, o a sostegno delle PMI. L’implementazione avviene attraverso il Gruppo Banca europea degli investimenti, banche pubbliche o banche commerciali.
Il ruolo dei veicoli finanziari nel dibattito sulla proroga del Pnrr
Secondo osservatori europei, il tema dei veicoli finanziari potrebbe pesare in un confronto sulla proroga del Pnrr. La decisione sulle risorse proprie con la scadenza al 2026 per l’Ngeu richiede l’unanimità dei 27 Paesi Ue. L’Italia, con una quota di veicoli finanziari relativamente bassa rispetto ad altri Paesi, potrebbe trovarsi in una posizione di svantaggio in questa discussione.
Un’occasione persa per l’Italia?
L’Italia, con il suo Pnrr più ricco, avrebbe potuto sfruttare maggiormente la possibilità di inserire veicoli finanziari. Questa scelta potrebbe avere conseguenze negative in futuro, soprattutto in un contesto di possibile proroga del Pnrr e di ridefinizione delle risorse proprie dell’Unione Europea. La scarsa attenzione dell’Italia su questo fronte potrebbe limitare la sua capacità di accesso ai fondi europei e di sfruttare appieno le opportunità di investimento offerte dal Pnrr.