Isolamento e condizioni disumane per Cecilia Sala
La giornalista italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran il 19 dicembre, si trova in una situazione di isolamento completo e con condizioni disumane. Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani, la Sala ha raccontato alla sua famiglia di dormire su due coperte, una a terra e l’altra per proteggersi dal freddo. La sua cella è priva di materasso e la luce al neon è accesa per tutto il giorno e tutta la notte.
La giornalista non ha contatti visivi con nessuno, nemmeno con le guardie. Il cibo le arriva da una fessura della porta. Non è vero che abbia ricevuto un pacco con generi alimentari, prodotti per l’igiene e libri, poiché gli occhiali da vista le sono stati sequestrati.
La preoccupazione della famiglia
I genitori di Cecilia Sala, che hanno potuto sentire la figlia dopo giorni di isolamento, raccontano che la figlia è molto provata e che ha spesso ripetuto nel corso della telefonata: “Bisogna fare molto in fretta”.
L’isolamento come strumento di pressione psicologica
L’isolamento completo in cui si trova Cecilia Sala è un modo di detenzione utilizzato nelle carceri per punire i detenuti. La privazione del contatto con il mondo esterno per periodi di tempo prolungati genera sofferenza, ansia e una forte sensazione di disagio. L’isolamento è da sempre uno strumento per fare pressione psicologica sui prigionieri.
In Italia, la legge stabilisce che l’isolamento punitivo non può durare più di quindici giorni.
La visita dell’ambasciatrice italiana
Cecilia Sala ha visto solo l’ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, per trenta minuti il 27 dicembre. Questo incontro è stato l’unico contatto visivo che la giornalista ha avuto con l’esterno dal giorno del suo arresto.
La necessità di un intervento immediato
La situazione di Cecilia Sala è allarmante. L’isolamento e le condizioni disumane in cui si trova sono inaccettabili. È necessario un intervento immediato da parte delle autorità italiane e internazionali per garantire la sua sicurezza e il suo benessere. La frase ripetuta dalla giornalista, “Bisogna fare molto in fretta”, è un chiaro segnale di allarme che non può essere ignorato.