Lutto nel Sagf: tre giovani militari morti durante un addestramento
Una tragedia ha colpito il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (Sagf) in Val Masino (Sondrio). Tre giovani militari hanno perso la vita durante un addestramento, lasciando un vuoto incolmabile tra i loro colleghi e familiari. Le vittime sono Luca, Alessandro e Simone, tre amici e colleghi che dedicavano la loro vita alla missione di soccorso in montagna.
Le autopsie e le esequie
Le autopsie sui corpi dei tre militari si terranno domani, 1° giugno, all’obitorio dell’ospedale del capoluogo valtellinese. La camera ardente sarà allestita lunedì 3 giugno dalle ore 9 alle ore 13 nella chiesa di Sant’Ignazio in Bormio. Le esequie solenni, con onori militari, si terranno alle 15 dello stesso giorno nella chiesa Parrocchiale di Bormio.
Il cordoglio del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio
Il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio ha espresso profondo cordoglio per la perdita dei tre militari. “Descrivere lo stato d’animo di tutti noi, in questo momento di grande sofferenza, risulta particolarmente difficile”, si legge in una nota del Comando. “Non esistono parole per poter colmare un dolore e un vuoto così grande, voi che per tutti noi eravate molto più che colleghi, eravate degli amici, eravate parte della nostra famiglia”.Il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Sondrio, gli ufficiali ed il personale tutto rivolgono il più profondo cordoglio e vicinanza a tutti i cari dei tre militari, ricordando il loro sorriso, la dedizione e la passione che mettevano in quello che per loro non era unicamente lavoro, ma una vera e propria missione di vita.
Un dolore immenso e un’eredità di coraggio
La tragedia in Val Masino ci ricorda il rischio che i militari del Sagf affrontano quotidianamente per la nostra sicurezza. La perdita di questi tre giovani è un dolore immenso per le loro famiglie, i colleghi e l’intera comunità. Ma la loro dedizione e il loro coraggio rimangono un esempio per tutti noi, un monito a non dimenticare il sacrificio di chi opera in condizioni estreme per proteggerci.