Un indennizzo inaspettato
I consumatori che avevano richiesto un rimborso per il prezzo del pandoro griffato Chiara Ferragni, “Pink Christmas”, riceveranno un indennizzo di 150 euro ciascuno. La notizia è stata diffusa dal presidente del Codacons, Carlo Rienzi, che ha definito l’accordo raggiunto con la Ferragni un “clamoroso successo” per i consumatori.
Il rimborso, pari a 150 euro, va ben oltre la differenza di prezzo tra il pandoro “normale” Balocco (3,68 euro) e quello griffato Ferragni (9,37 euro), che era di 5,69 euro. L’accordo prevede inoltre il rimborso delle spese legali sostenute dal Codacons per il procedimento giudiziario.
Giustizia per i consumatori
Il Codacons ha sottolineato che l’accordo non cancella le irregolarità riscontrate dall’Antitrust, ma rappresenta un riconoscimento dei danni subiti dai consumatori. I consumatori, in buona fede, avevano acquistato il pandoro credendo di devolvere soldi all’ospedale Regina Margherita di Torino.
L’accordo con Chiara Ferragni è stato raggiunto dopo che l’Antitrust aveva sanzionato la Ferragni per la pubblicità ingannevole del pandoro. Il Codacons aveva presentato un ricorso collettivo per ottenere un rimborso per i consumatori.
Un successo per il Codacons
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, ha espresso la sua soddisfazione per l’accordo raggiunto, sottolineando che l’associazione non riceverà alcun indennizzo, ma solo il rimborso delle spese legali. L’accordo, secondo Rienzi, dimostra l’efficacia dell’azione del Codacons a tutela dei consumatori.
Il Codacons ha sempre sostenuto la necessità di tutelare i consumatori da pratiche commerciali scorrette e ha dimostrato, con questo accordo, la sua capacità di ottenere risultati concreti per i consumatori.
Un caso che fa riflettere
L’accordo raggiunto con Chiara Ferragni per l’indennizzo dei consumatori che avevano acquistato il pandoro “Pink Christmas” è un caso che fa riflettere. Da un lato, dimostra la capacità del Codacons di ottenere risultati concreti per i consumatori, ma dall’altro, solleva interrogativi sulla trasparenza delle pratiche commerciali e sulla necessità di tutelare i consumatori da pubblicità ingannevole. Questo caso ci ricorda che è importante informarsi prima di acquistare un prodotto, soprattutto se si tratta di un prodotto griffato, e che è fondamentale avere un’associazione che si batta per i nostri diritti.