Un protocollo ampliato per l’assistenza ai minori
La Fondazione Antonino Scopelliti, il Tribunale per i minorenni e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria hanno siglato un nuovo protocollo d’intesa per l’assistenza ai minori in messa alla prova. L’accordo, rinnovato e ampliato, si focalizza sull’inserimento sociale dei ragazzi e sul supporto alle loro famiglie. Alla firma del protocollo erano presenti il presidente del Tribunale per i minorenni Marcello D’Amico, il procuratore per i minorenni Roberto Di Palma e Rosanna Scopelliti, presidente della Fondazione.
Il nuovo protocollo prevede un percorso di supporto alla genitorialità, con l’obiettivo di aiutare le famiglie dei ragazzi in messa alla prova a rientrare nel contesto civile come risorsa. La Fondazione mette a disposizione psicologi, pedagogisti e assistenti sociali per favorire il reinserimento sociale dei ragazzi e delle loro famiglie.
“Abbiamo deciso di incrementare questo protocollo con un percorso importantissimo che riguarda la genitorialità”, ha spiegato Rosanna Scopelliti, figlia del magistrato di Cassazione Antonino Scopelliti, ucciso a Piale di Villa San Giovanni nel 1991. “Si tratta di ragazzi che hanno dei genitori ed il protocollo che firmiamo oggi consente a questi genitori di fare insieme ai figli un percorso che permetta all’intera famiglia, laddove c’è la possibilità, di rientrare nel contesto civile come una risorsa e non come delle persone da considerare come reietti.”
La Fondazione si impegna inoltre a fornire ai ragazzi una formazione professionale che permetta loro di inserirsi nel mondo del lavoro. “Noi abbiamo l’obbligo e il dovere di essere un’altra parte e di dimostrare la forza e la potenza Stato proprio nell’accogliere e nell’accompagnare quelli che sono questi ragazzi che sicuramente hanno sbagliato ma che necessariamente dicevo devono avere una seconda possibilità”, ha aggiunto Rosanna Scopelliti. “Per questo facciamo appello alle realtà imprenditoriali del territorio, che già ci sostengono nella formazione di questi ragazzi, ma non basta. Vogliamo riuscire a dare una formazione professionale a questi ragazzi, riuscire a metterli in condizione di avere uno stipendio, di portare a casa del denaro pulito, da guadagnare con il sudore della fronte, non solo per far capire quanto questo è importante, ma quanto il lavoro sia anche uno strumento di emancipazione.”
Un supporto completo per i minori e le loro famiglie
Il protocollo, che inizialmente si concentrava sul settore penale, è stato ampliato per includere anche interventi di carattere civile amministrativo, grazie alla recente modifica dell’art. 25 del Regio Decreto del 1934. Questo consente un’interazione più ampia con le associazioni come la Fondazione Antonino Scopelliti.
“Con questo ulteriore rinnovo, la Fondazione Scopelliti aggiunge un elemento in più”, ha affermato Di Palma. “Ha dimostrato sensibilità rispetto alle istanze che provengono, sia dall’attività che svolgiamo quotidianamente, sia da piccoli suggerimenti, piccole chiacchierate informali che abbiamo avuto. Un problema che ho sempre sottolineato, quello dei minori che sono spesso il terminale di disagi che nascono a livello familiare. E qualsiasi intervento per eliminare il loro disagio non può prescindere da operare anche a livello familiare. E quindi questo protocollo cerca proprio di sopperire un po’ a questo vuoto. Vuoto che non è assoluto perché ci sono tante iniziative anche in questo senso, ma sicuramente questa si aggiunge e potrà essere di grande supporto.”
“Inizialmente il settore in cui il protocollo ha avuto più operatività è stato quello penale. Ma grazie alla recente modifica dell’art. 25 del Regio Decreto del 1934, abbiamo esteso gli interventi di carattere civile amministrativo”, ha spiegato D’Amico. “Che ci dà maggiore spazio nel rapporto con le associazioni come la Fondazione “Antonino Scopelliti”.
Un passo avanti per il reinserimento sociale dei minori
Il nuovo protocollo d’intesa per l’assistenza ai minori in messa alla prova rappresenta un passo avanti importante per il reinserimento sociale dei ragazzi e delle loro famiglie. La Fondazione Antonino Scopelliti, con la sua esperienza e la sua dedizione, si conferma un punto di riferimento fondamentale per il territorio. L’attenzione alle famiglie e la possibilità di accesso a una formazione professionale offrono ai ragazzi una vera e propria “seconda possibilità”, come sottolineato da Rosanna Scopelliti. Questo tipo di iniziative, che coinvolgono istituzioni, enti e associazioni, contribuiscono a creare un sistema di supporto completo per i minori in difficoltà, con l’obiettivo di aiutarli a riprendere il loro percorso di vita in modo positivo e costruttivo.