Errori investigativi e nuovi spunti
La giudice per le indagini preliminari, Giulia Arcieri, ha disposto la riapertura delle indagini sul delitto di Simonetta Cesaroni, avvenuto a Roma nel 1990. Nel decreto con cui si è opposta alla richiesta di archiviazione, la giudice ha evidenziato una serie di errori investigativi che, secondo lei, non possono essere attribuiti solo a scarsa diligenza o mancata conoscenza di una “adeguata cultura investigativa”.
Tra gli errori evidenziati, la giudice cita la mancata acquisizione immediata dei tabulati telefonici delle utenze fisse dell’ufficio di via Poma, il spostamento di alcuni oggetti durante il sopralluogo, come la sedia accanto al corpo di Simonetta e il tagliacarte, considerato possibile arma del delitto, e la scomparsa dalla scena del crimine di una cartellina beige. Inoltre, non venne repertato il sangue, visibile nelle fotografie, presente in piccoli segni circolari sul pavimento.
Il ruolo dei servizi e dei personaggi di potere
La giudice Arcieri sottolinea anche la necessità di approfondire il “collegamento a personaggi di potere” e “contesti di potere come i servizi” di molti protagonisti della vicenda, legati all’Aiag. Questo aspetto, secondo la giudice, non può essere sottovalutato nell’ambito delle indagini.
Nuove persone da interrogare
Nel provvedimento, la giudice ha stilato una lista di 29 persone che la Procura dovrà sentire, tra cui vecchi protagonisti e altri mai ascoltati prima. Questo significa che le indagini riprenderanno con un nuovo impulso, con l’obiettivo di fare chiarezza su un delitto che ha lasciato un segno profondo nella società italiana.
Un caso che non si arrende
La riapertura delle indagini sul delitto Cesaroni rappresenta un segnale importante. Dopo anni di incertezze e di dubbi, la giustizia sembra finalmente decisa a fare luce su un caso che ha scosso l’opinione pubblica. L’attenzione ai dettagli, la volontà di approfondire le connessioni con il potere e l’apertura a nuove piste investigative sono elementi che lasciano ben sperare. Resta da vedere se questa volta si riuscirà a dare un nome all’assassino di Simonetta Cesaroni e a dare finalmente una risposta alle domande che si porta dietro questo tragico evento.