Un microscopio rivoluzionario
Carlo Antonio Tortoni, sacerdote e naturalista recanatese vissuto nel Seicento, è stato riscoperto come un pioniere della microscopia e dei farmaci battericidi, grazie a uno studio pubblicato sulla rivista Internal and Emergency Medicine da Michele Augusto Riva, professore di Storia della medicina dell’Università di Milano-Bicocca, e dall’esperto di storia recanatese Vincenzo Buontempo.
Nel 1685, Tortoni presentò all’Accademia Fisico-Matematica di Roma un nuovo modello di microscopio portatile a vite, molto simile a quelli utilizzati ancora oggi. Questo dispositivo, che combinava cinque lenti, permetteva osservazioni ad alto ingrandimento anche in condizioni di scarsa illuminazione. Questa nuova tipologia di microscopio, che rendeva possibili osservazioni più dettagliate, divenne presto noto in tutta Europa, anche se il suo inventore venne dimenticato.
L’osservazione degli ‘animalucci’
Grazie al suo microscopio, Tortoni fu il primo a osservare nell’aria la presenza di microrganismi invisibili a occhio nudo, che chiamò ‘animalucci’. Ritenendo che questi microrganismi fossero coinvolti nei processi patologici, sviluppò anche un farmaco per eliminarli, da lui definito ‘Balsamo Tortoriano’.
Tortoni effettuò numerosi esperimenti con il suo microscopio per confermare l’efficacia del suo rimedio. Tuttavia, geloso delle sue scoperte e timoroso dei plagi, non rivelò mai la composizione del balsamo terapeutico, rendendo impossibile comprenderne oggi la natura e valutarne l’efficacia e le proprietà battericide.
Il primo farmaco microbicida
Nonostante la segretezza sulla composizione del Balsamo Tortoriano, questo rimedio può essere considerato il primo farmaco microbicida sperimentato nella storia. La scoperta di Tortoni, sebbene dimenticata per secoli, rappresenta un importante tassello nella storia della medicina e della microbiologia. La sua invenzione del microscopio e la sua intuizione sulla relazione tra microrganismi e malattie aprono una finestra sul passato, mostrando come la scienza e la tecnologia fossero già in grado di fare grandi passi avanti nel Seicento.
Un’eredità dimenticata
La storia di Carlo Antonio Tortoni ci ricorda come spesso la scienza, e in particolare la storia della medicina, sia piena di personaggi e scoperte dimenticate. La sua figura, seppur sconosciuta ai più, rappresenta un esempio di come la curiosità e la ricerca scientifica possano portare a risultati rivoluzionari. La sua invenzione del microscopio e la sua intuizione sulla relazione tra microrganismi e malattie hanno aperto la strada a future scoperte e hanno contribuito a cambiare la nostra comprensione del mondo microscopico.