La Russa: “Interferenza inaccettabile”
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha respinto con fermezza la richiesta del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, di non votare il disegno di legge sulla sicurezza. La Russa ha definito la lettera di O’Flaherty, arrivata agli uffici del Senato durante la sua visita in Bulgaria, un'”inaccettabile interferenza” nelle decisioni autonome e sovrane dell’assemblea parlamentare.
“Ho dato indicazione agli uffici del Senato di respingere l’inaccettabile pretesa di Michael’s O’Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, di trasmettere a tutti i senatori la sua richiesta di non votare il disegno legge sicurezza, che per altro è ancora in fase di esame davanti alle commissioni competenti”, ha dichiarato La Russa.
La lettera di O’Flaherty
La lettera di O’Flaherty, indirizzata a tutti i senatori, chiedeva di non votare il disegno di legge sulla sicurezza, sostenendo che alcune sue disposizioni potrebbero violare i diritti umani. Il commissario ha espresso preoccupazioni in particolare per le misure che riguardano la sorveglianza e la sicurezza, ritenendole potenzialmente lesive della libertà individuale.
Il disegno di legge sulla sicurezza è ancora in fase di esame davanti alle commissioni competenti del Senato e non è ancora stato sottoposto al voto dell’assemblea plenaria.
Considerazioni
La vicenda solleva importanti questioni sul ruolo degli organismi internazionali nella politica interna degli Stati membri. È legittimo che il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa esprima preoccupazioni in merito a una legge che potrebbe violare i diritti umani, ma è anche importante che i parlamenti nazionali mantengano la loro autonomia decisionale. La Russa ha sottolineato l’importanza della sovranità parlamentare, ma è anche importante che il Senato prenda in considerazione le preoccupazioni espresse da O’Flaherty durante l’esame del disegno di legge. Il dibattito su questa vicenda potrebbe essere un’occasione per riflettere sul delicato equilibrio tra la tutela dei diritti umani e la sicurezza nazionale.