Preoccupazioni del Consiglio d’Europa sul ddl sicurezza italiano
Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, ha espresso forti preoccupazioni riguardo a diversi articoli del ddl sicurezza italiano, attualmente in discussione al Senato. In una lettera inviata al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, il commissario ha affermato che questi articoli “restringono il diritto a manifestare e esprimersi pacificamente” e ha sollecitato una revisione del testo per garantire la conformità agli standard del Consiglio d’Europa in materia di diritti umani.
In particolare, O’Flaherty ha individuato sei articoli (11, 13, 14, 24, 26 e 27) che, a suo parere, introducono reati definiti in termini vaghi e includono severe restrizioni, creando spazio per un’applicazione arbitraria e sproporzionata. Il commissario ritiene che queste misure colpirebbero attività che rappresentano un legittimo esercizio della libertà di riunione o espressione pacifica.
La risposta del Presidente del Senato
Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha risposto alla lettera del commissario O’Flaherty, affermando di aver trasmesso il testo al senatore Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, e ai senatori Baldoni e Bongiorno, che presiedono le due commissioni (Affari Costituzionali e Giustizia) che stanno esaminando il ddl sicurezza. Tuttavia, La Russa non è entrato nel merito delle preoccupazioni espresse dal commissario.
Considerazioni
La critica del commissario O’Flaherty solleva un importante dibattito sulla compatibilità del ddl sicurezza italiano con gli standard internazionali in materia di diritti umani. La vaghezza di alcune definizioni e le severe restrizioni previste potrebbero effettivamente limitare il diritto di manifestare e esprimersi pacificamente, creando un terreno fertile per l’arbitrarietà e la sproporzione nell’applicazione della legge. È fondamentale che il Senato prenda in seria considerazione le preoccupazioni espresse dal Consiglio d’Europa e adotti le modifiche necessarie per garantire che il ddl sicurezza sia conforme agli standard internazionali in materia di diritti umani.