Sanders: “Netanyahu è un criminale di guerra”
Il senatore Bernie Sanders ha annunciato che boicotterà il discorso del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al Congresso, definendolo un “criminale di guerra” e l’invito un “giorno triste per l’America”.
“È un criminale di guerra che non doveva essere invitato in Congresso. Io sicuramente non ci sarò”, ha detto Sanders, esprimendo la sua contrarietà alla presenza di Netanyahu sul suolo americano.
Critiche all’operazione militare a Gaza
Sanders, pur ribadendo il diritto di Israele a difendersi, ha criticato aspramente l’operazione militare a Gaza, definendola un’aggressione sproporzionata che ha causato un numero enorme di vittime civili.
“Israele non ha il diritto di uccidere più di 34.000 civili e ferirne più di 80.000. Non ha il diritto di lasciare 19.000 bambini orfani, di annientare il sistema sanitario di Gaza, di bombardare scuole e università e di negare a 625.000 bambini di Gaza l’occasione di un’istruzione”, ha denunciato Sanders.
Un’ulteriore escalation della tensione
Il boicottaggio di Sanders, che rappresenta un’ala più progressista del Partito Democratico, è destinato a intensificare la polemica sull’invito a Netanyahu e sulla gestione del conflitto israelo-palestinese da parte dell’amministrazione Biden.
L’invito a Netanyahu, fortemente criticato anche da alcuni esponenti del Partito Democratico, è stato visto da molti come un segnale di sostegno incondizionato a Israele e una mancanza di sensibilità nei confronti della situazione in Palestina.
Un conflitto complesso e delicato
La situazione in Medio Oriente è estremamente complessa e delicata, con profonde radici storiche e politiche. È importante affrontare il conflitto israelo-palestinese con un approccio equilibrato, tenendo conto delle ragioni di entrambe le parti e cercando una soluzione pacifica e duratura. Le parole di Sanders, pur forti e dirette, riflettono un’opinione diffusa all’interno della società americana, che si interroga sempre più sulla legittimità delle azioni militari israeliane e sulla necessità di una soluzione politica al conflitto.