L’arresto di Nazia Shaheen
Nazia Shaheen, 51 anni, madre di Saman Abbas, è stata arrestata in Pakistan. La donna, condannata all’ergastolo dalla Corte di assise di Reggio Emilia per l’omicidio della figlia, era latitante dal primo maggio 2021, il giorno in cui era tornata in patria da Novellara, insieme al marito, dopo l’omicidio.
Su di lei c’era un mandato di cattura internazionale, emesso dalle autorità italiane. L’arresto è avvenuto in un villaggio ai confini con il Kashmir, nell’ambito delle attività d’indagine poste in essere in collaborazione con Interpol e la Polizia Federale pachistana.
Il caso Saman Abbas
Saman Abbas, 18 anni, è scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile 2021. Il suo corpo non è mai stato ritrovato, ma le indagini hanno portato all’arresto di diversi familiari, accusati di omicidio premeditato.
Secondo l’accusa, Saman sarebbe stata uccisa dai suoi familiari, che non approvavano la sua relazione con un ragazzo italiano. La giovane sarebbe stata strangolata e il suo corpo sarebbe stato nascosto in un luogo ancora sconosciuto.
Le indagini e la condanna
Le indagini, condotte dalla Procura di Reggio Emilia e dai carabinieri, hanno portato alla condanna all’ergastolo di Nazia Shaheen e del marito, Shabbar Abbas, oltre che alla condanna di altri familiari. La donna è stata riconosciuta colpevole di omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere.
La condanna è stata emessa a dicembre 2022 dalla Corte di assise di Reggio Emilia. La donna, però, era già fuggita in Pakistan, dove si era nascosta per evitare l’arresto.
Un arresto che riaccende la speranza
L’arresto di Nazia Shaheen, seppur tardivo, riaccende la speranza di giustizia per Saman Abbas. La donna, condannata per un crimine efferato, dovrà ora rispondere delle sue azioni. Questo arresto rappresenta un passo importante nel processo di ricerca della verità e di giustizia per la giovane vittima.