Una persecuzione online che ha segnato la vita di Madalina Ghenea
La modella e attrice romena Madalina Diana Ghenea si costituirà parte civile nel processo contro la sua stalker, una donna di 45 anni che l’ha perseguitata online per anni. La vicenda, che risale al giugno 2021, ha visto la donna minacciare e molestare Ghenea con commenti offensivi e minacce di morte sui social media, in particolare su Instagram.
I commenti, pubblicati in modo “petulante” sul profilo Instagram di Ghenea e inviati anche sui suoi contatti social, hanno preso di mira il suo aspetto fisico e la sua vita, con frasi come “labbra rifatte” e “ricordati che devi morire” accompagnate da emoticon di una bara.
La stalker, al momento irreperibile, ha creato profili Instagram con nomi di fantasia per promuovere una campagna mediatica denigratoria e minacciosa, assumendo informazioni sugli impegni e sugli spostamenti di Ghenea e contattando le persone che avevano rapporti di lavoro e personali con lei, tra cui il regista Paolo Genovese e il fotografo Adolfo Franzò.
La persecuzione ha avuto un impatto devastante sulla vita di Ghenea, che ha dovuto cambiare le sue abitudini a causa del timore per la sua incolumità e quella dei suoi famigliari. La stalker, con i suoi comportamenti, ha alterato la serenità e l’equilibrio psico-fisico dell’attrice, causando anche danni economici, in quanto alcuni lavori sono sfumati a causa della sua pressione.
L’udienza preliminare e la richiesta di danni
Il 17 dicembre, l’udienza preliminare si aprirà davanti al gup di Milano Roberto Grepaldi. Ghenea, assistita dall’avvocato Michele Morenghi, si costituirà parte civile nel procedimento per chiedere i danni alla sua stalker. La vicenda, che ha visto Ghenea denunciare la stalker, è stata definita come una “persecuzione via web” che ha reso la vita dell’attrice “impossibile”.
La richiesta di danni da parte di Ghenea mira a ottenere un risarcimento per il danno subito a causa dei comportamenti della stalker, che hanno avuto un impatto profondo sulla sua vita personale e professionale.
Un caso che solleva interrogativi sulla sicurezza online
Il caso di Madalina Ghenea solleva interrogativi sulla sicurezza online e sulla necessità di proteggere le persone da comportamenti di stalking e molestie sui social media. La diffusione di contenuti offensivi e minacciosi online può avere un impatto devastante sulla vita delle vittime, causando danni psicologici, economici e sociali.
Le piattaforme social hanno un ruolo importante nella prevenzione e nella lotta allo stalking online. È necessario che implementino misure più efficaci per identificare e rimuovere contenuti offensivi e minacciosi, e per proteggere gli utenti da comportamenti dannosi.
La consapevolezza e l’educazione sono fondamentali per combattere il cyberbullismo e lo stalking online. È importante che le persone siano consapevoli dei rischi e delle conseguenze di questi comportamenti, e che sappiano come proteggersi e come denunciare i casi di molestie online.
Un’ombra oscura sul successo
È triste constatare come il successo di Madalina Ghenea, che ha raggiunto vette importanti nel mondo del cinema e della moda, sia stato offuscato da un’esperienza così negativa. La sua determinazione nel perseguire la giustizia e nel chiedere un risarcimento per il danno subito è un esempio di coraggio e resilienza. Questo caso ci ricorda l’importanza di un ambiente online sicuro e rispettoso, dove tutti possano esprimersi liberamente senza il timore di essere vittime di molestie e minacce.